Tomba di Oggi, 18/11

bohr
La meditazione sulla morte è fondamentale.
Oggi sono morti, fra gli altri, Marcel Proust, Niels Bohr, Man Ray, Paul Bowles (un the nel deserto).
La tomba che pubblichiamo (la più bella, a insindacabile giudizio del sottoscritto) è di Niels Bohr e si trova al cimitero di Assistens, Copenhaghen, Danimarca.

Dead today (between others): Marcel Proust, Niels Bohr, Man Ray.
In the grave on the left (my choice) Niels Bohr lies. It is located in Assistens cemetery, Copenhaghen, Denmark.

Image from Find a Grave

Interspecies

dolphin

La mission di Interspecies è di coinvolgere gli artisti per migliorare le relazioni fra esseri umani e animali. Una delle cose interessanti è che questi mettono a contatto diretto i musicisti con i cetacei, tentando di instaurare una comunicazione sonora.
Molto materiale, anche sonoro, sui cetacei è disponibile sul sito, incluso il disco Belly of the Whale e un attirante articolo sulla logica del linguaggio delle balene.

The mission of Interspecies is

empowering artists to re-create the human relationship with animals. Our best known work, now in its 30th year, brings musicians together with free-swimming whales and dolphins to explore the potential for interspecies communication. Interspecies.com promotes an aesthetic model for coexistence between species, with the objective of healing the human species’ emotional, spiritual, and cultural ties with nature. Read our 2006 letter to potential donors.

Many interesting materialias are available on the site, includind the recording Belly of the Whale and an article about The Logic of Whale language.

10 immagini impressionanti

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OddPeak ha pubblicato quelle che considera le 10 immagini più impressionanti del nostro universo.
Nella maggior parte dei casi si tratta di foto prese dal telescopio Hubble, che recentemente la NASA ha deciso di salvare (per fortuna), ma ce n’è anche una che viene dal Voyager 1 ed è una delle più impressionanti.
Quella che vedete qui, invece, fa parte di una immagine più grande che mostra le colonne di gas e polvere che si creano nelle zone di formazione delle stelle. È spettacolare e famosa perché appare in alcuni film o telefilm di fantascienza (Contact e Babylon 5), ma è famosa anche perché, quasi subito, questa parte, ruotata di 90° in senso anti-orario, è stata identificata dai fondamentalisti cristiani americani come una immagine del demonio.
Perché proprio il demonio non saprei e a mio avviso è una testimonianza delle loro fragili menti. Forse il mostrino che sembra piazzare lì la stella è bruttino, ma secondo me è un’immagine quasi poetica. Non sono un credente, ma se lo fossi, la vedrei come un’allegoria di dio.

La Musica dei Krhaangh, Pt. 1

Ci giunge questo contributo dal Dott. HakNam Auroma, esomusicologo affiliato all’Istituto di Esobiologia dello Spazio Profondo e attualmente distaccato sull’Enterprise. Volentieri pubblichiamo (in più parti perché è lungo e la traduzione è in corso).

I Krhaangh sono esseri chitinosi.
Questi individui insettiformi sono tenuti insieme da un esoscheletro con apposite superfici di risonanza. Non avendo alcun organo vibrante interno né alcuna possibilità di soffiare aria, i Krhaangh non sono in grado di produrre suoni continui. Tutto il loro universo sonoro è percussivo.
Naturalmente anche il loro linguaggio è formato da suoni percussivi. Come negli umani, infatti, lo stesso organo serve sia per il linguaggio che per la musica. Così, per capire le basi della musica dei Krhaangh, cominciamo con l’esaminare il loro linguaggio.

Le basi del linguaggio Krhaanergh

L’evoluzione agisce con principi simili in tutti i luoghi. Con il progredire della specie verso quella che chiamiamo intelligenza, si manifesta la necessità di una comunicazione via via sempre più complessa.
Nei Krhaangh, questa esigenza ha condotto allo sviluppo di cavità risonanti formate da una membrana chitinosa curva e di uno spazio sottostante perennemente riempito di aria.
Lo spessore della membrana non è costante, ma è più spesso verso i bordi e più sottile nella parte centrale. In tal modo, la sua percussione in diversi punti produce altezze diverse, più basse e sorde verso i bordi, più alte e vibranti al centro.
I Krhaangh percuotono tale membrana con le 3+3 dita ungulate con cui termina il secondo paio di braccia di cui sono dotati.
La cosa interessante è che, data la normale differenza di dimensioni fra i vari individui, anche le membrane risonanti sono di dimensioni diverse, il che significa che le altezze prodotte non sono le stesse per tutti gli individui. La cosa, in sé, non sorprende. Accade lo stesso anche negli esseri umani: generalmente la voce è più alta nelle femmine rispetto ai maschi e ancora più alta nei bambini.
Questo significa soltanto che, nella comunicazione degli esseri umani, l’altezza non è importante. Infatti possiamo dire una parola con voce bassa o in falsetto e la capiamo sempre.
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Corso di Acustica

Einstein violin
Ho messo in internet tutto il materiale relativo al corso di acustica per musicisti che tengo al Conservatorio, uno dei pochi tentativi, a mia conoscenza, di spiegare l’acustica musicale senza matematica.
Si tratta, in pratica, delle dispense che ho fatto per gli studenti, complete di esempi audio e immagini.
Se vi interessa, lo trovate qui.
Fatemi pure sapere cosa ne pensate, suggerimenti, critiche, etc.

Un Blog di Psicoacustica

Sound and Mind, che è un blog di psicoacustica che consiglio a coloro che se ne occupano, ha posto la classica domanda impossibile: “Che cos’è la musica?”
L’idea è stata probabilmente stimolata dal fatto che un recente numero della rivista Cognition è interamente dedicato alla musica, nelle sue varie accezioni.
Il primo che ha osato rispondere ha riportato la definizione ricorsiva di Jean Claude Risset: “musica è ciò che ascoltiamo quando abbiamo voglia di ascoltare musica”.
Il secondo ha dato un’altra bella botta di comportamentismo: “musica è qualsiasi complesso di suoni tale per cui un ascoltatore umano a cui viene chiesto se quella è musica, tende a rispondere sì”.
Il terzo ha cercato di riportare le cose su un piano più oggettivo: “musica è suono ordinato nel tempo”.
Adesso, ormai, siamo arrivati al 15mo e a 4’33” con: “musica è qualsiasi suono che accade entro un contesto artisticamente definito”, il che è bello, perché significa che un camion che passa durante 4’33” è musica, mentre fuori no (e nemmeno durante Beethoven).
Il discorso può sembrare inconcludente, ma non è insensato, anzi, è interessante constatare a quale profondità di indagine sulla natura umana si possa arrivare affrontando un tema impossibile.

The strangest guitar

The strangest guitar

The world’s smallest guitar — carved out of crystalline silicon and no larger than a single cell — has been made at Cornell University to demonstrate a new technology that could have a variety of uses in fiber optics, displays, sensors and electronics.
The “nanoguitar” — made for fun to illustrate the technology — is just one of several structures that Cornell researchers believe are the world’s smallest silicon mechanical devices.
The guitar has six strings, each string about 50 nanometers wide, the width of about 100 atoms. If plucked — by an atomic force microscope, for example — the strings would resonate, but at inaudible frequencies. The entire structure is about 10 micrometers long, about the size of a single cell.

Eruption Music 2

Ricordate il post “Eruption Music” in cui parlavo della codifica musicale dei sismogrammi dell’Etna?
Bene, ecco qui il risultato: una pagina della partitura e il relativo audio.

Do you remember the “Eruption Music” post about the sonification of Mount Etna’s seismograms?
Well, here is the score and the music.

Eruption Music

Eruption Music

Volcan sonification

Apprendo ora da BBC News che alcuni scienziati italiani stanno cercando di trasformare in musica i sismogrammi dell’Etna al fine di poter meglio predire una eventuale eruzione.
La tecnica, nota come “data sonification” non è una novità. È stata usata più volte in passato per rendere più evidenti dei patterns sepolti in grandi masse di dati. Se, per esempio, si trasforma in suono l’andamento di un fenomeno ondulatorio, è molto più facile sentirne il ritmo, scoprire moduli che si ripetono, etc.
Ora, sempre secondo BBC News, gli studiosi dell’Università di Catania (in particolare il prof. Roberto Barbera e il suo team) stanno lavorando sugli infrasuoni emessi dal vulcano, altrimenti inaubili, trasformandoli in musica con un metodo messo a punto dal prof. Domenico Vicinanza dell’Istituto Italiano di Fisica Nucleare.
Il sistema, schematizzato in figura, campiona un’onda sismica e genera una serie di note interpretando il valore dell’asse y come altezza. Ignoro se il campionamento sia sincrono o meno (non ho molti dati), ma, a giudicare dall’immagine, ni. Quando l’onda procede quasi come una retta, le note sembrano piazzate a intervalli regolari, ma c’è una certa attenzione a particolari punti corrispondenti a picchi, flessi, cambiamenti di pendenza, eccetera. Sembra cioè tenere d’occhio i cambiamenti nel valore della derivata, che esprime la pendenza della curva.
Musicalmente il sistema è piuttosto banale, però bisogna ricordare che il suo scopo non è produrre una sinfonia né tantomeno scrivere musica, bensì evidenziare moduli melodici e/o ritmici e in questo senso l’applicazione è corretta.
Ricordo, invece, che, negli anni ’60, il compositore americano Gordon Mumma utilizzò proprio dei sismogrammi per comporre i suoi brani della serie Mograph. In questo caso, la conversione era finalizzata alla musica. Direttamente dal suo sito, ecco un estratto di Medium Size Mograph (1963) per pianoforte a 4 mani e elaborazione elettronica (esecutori Gordon Mumma e Robert Ashley).

I read on BBC News that Researchers in Italy have already created a concerto from the underground movements of Mount Etna on Sicily.
Well, judging from the rest of article, this is an out of line way to say that italian scientists (Professor Roberto Barbera of the University of Catania and his team) are trying to get music from seismographs data to reveal inner patterns. The musical method, known as data sonification, adds a further tool to the vulcanologist’s tool box.
Data sonification transforms complex data into audible sounds. It has previously been used to analyse astronomical data from the Shoemaker Levy comet collision with Jupiter. The data sonification software used on Mount Etna was invented by Dr Domenico Vicinanza at the Italian National Institute for Nuclear Physics. It transforms the inaudible seismic waves that travel through the Earth into music.
According to the image, to create the volcanic score, the team take a seismogram – a graphical record of an earthquake that records the timing and intensity of seismic waves – and trace the peaks and troughs on to blank music bars. They then overlay the contours with musical notes. A digital synthesiser can then play the score.
From a composer point of view, the sistem is simple, but we must remember that the intent is not to make a concert, not even to write music, but only to reveal hidden patterns and produce a sort of “sound signature” of the volcano’s behavior.
I remember that, back in the sixties, american composer Gordon Mumma make the same with the intent to produce music and wrote a sequence of pieces called Mograph starting from seismographs data. From his site, here is an extract from Medium Size Mograph (1963) for 4 hands piano with cybersonic modification (Gordon Mumma e Robert Ashley performers).