A new image from Hubble Space Telescope.
A String of ‘Cosmic Pearls’ Surrounds an Exploding Star.
Una delle ultime foto dallo Hubble Space Telescope.
Un’esplosione di supernova genera una corona di perle.
A new image from Hubble Space Telescope.
A String of ‘Cosmic Pearls’ Surrounds an Exploding Star.
Una delle ultime foto dallo Hubble Space Telescope.
Un’esplosione di supernova genera una corona di perle.
Spero che abbiate un font greco altrimenti non vedrete mai tutto il titolo.
Il 14 marzo era il π-Day (Pi greco day). Questo perché gli anglosassoni scrivono prima il mese, poi il giorno e quindi esce 3.14.
Generalmente si celebra alle 1.59 p.m. perché π fa 3.14159.
Incidentalmente era anche il compleanno di Albert Einstein.
È un po’ buffo taggare questo post con Scienza, comunque… in questa pagina trovate pi-greco con 4 milioni di decimali.
732 = 17 + 26 + 35 + 44 + 53 + 62 + 71
Un grande sito per i geek della matematica.
The whorls and swirls of color may look like something by art nouveau painter Gustav Klimt, but the winning images from MIT’s annual 8.02 “Weird Fields” contest are really computer-generated visualizations of vector fields.
To help students understand electromagnetic force fields, Professor of Physics John Belcher and colleagues at the MIT Center for Educational Computer Initiatives developed a computer applet into which students put the mathematical expressions that describe a given field. “It then pops out a visual representation of what the field looks like,” he said.
And the most striking image wins.
See this page for othr images.
L’immagine che vedete è di Dan Yuan ed è stata creata immettendo particolari equazioni in un programma nato per visualizzare i campi elettromagnetici.
Al MIT, infatti, esiste il concorso “Weird Fields” che premia la più bella immagine ricavabile da equazioni di campo. Vi partecipano gli studenti del corso di elettricità e magnetismo ed è un bel modo per aggiungere un aspetto divertente a un corso non facile.
Chi non ha pensato a Klimt alzi la mano.
Questo post è stato sollecitato da una interessante discussione a che si sta sviluppando su Tertium Auris.
Qui trovate altre immagini di questo tipo.
Le rappresentazioni della scienza spesso sfiorano l’arte.
Questa immagine tratta dal Washington Post, che potete vedere ingrandita qui, è stata realizzata dal Professor Barbara Block della Stanford’s Hopkins Marine Station per tracciare gli spostamenti di varie creature marine e alcune specie di uccelli attraverso il pacifico.
Trovo che sia un bellissimo esempio, per quanto artisticamente ingenuo, di arte informativa. Una categoria che forse non esiste, ma che dovrebbe esistere. Un’arte che, pur producendo anche qualcosa di bello da vedere, ci dia delle informazioni su quanto accade sul pianeta.
È così difficile piazzare nelle grandi città degli schermi che si aggiornano in tenpo reale e rappresentano, con forme e colori, una serie di dati che impattano sulla nostra realtà quotidiana o futura?
Cosa ne dite di una mappa delle temperature rilevate in tutti gli aeroporti del mondo (i dati sono già su internet, aggiornati ogni 6 ore circa) con la possibilità di veder scorrere gli ultimi 10 o più anni in un minuto? Forse così il riscaldamento globale sarebbe percepito da tutti.
E una immagine dell’andamento della borsa un po’ meno squallida di quella serie di numeri che scorre a Wall Street? E il procedere delle spese governative suddiviso per comparti per cui tutti, passando di lì, possano vedere in che proporzioni il governo distribuisce le nostre tasse?
Ma anche cose meno drammatiche, come la migrazione delle balene nel pacifico o il fiorire dei ciliegi in giappone…
In realtà no e non vuole nemmeno esserlo. Sono alcune delle decorazioni natalizie alla McMurdo Station in Antarctica. Qui trovate tutta la serie.
Ma per me è arte.
It’s not art. It’s Christmas decorations at McMurdo Station in Antarctica. Here you can see all shoots.
But it’s like art for me.
Per tutti quelli che non credono che la matematica possa essere bella.
Il piano iperbolico a uncinetto. Lo trovate qui.
Questa non è una composizione musicale e forse è noiosa, ma ascoltatela.
È il suono registrato dal microfono posto a bordo della sonda Huygens, parte del progetto Cassini di esplorazione dei pianeti esterni, durante la sua discesa di un anno fa su Titano, satellite di Saturno e unica luna del sistema solare con un’atmosfera.
Per quelli che sanno sognare…
Un interessante articolo di Aniruddh Patel dell’Istituto di Neuroscienze di San Diego che collega la produzione musicale e il linguaggio nativo del compositore. In inglese,
Comparing the rhythm and melody of speech and music: The case of British English and French.
Qui una bibliografia sull’argomento con numerosi articoli in pdf.
Da Soho the Dog
Jake Mandell, uno studente in medicina con background musicale, ha messo in internet un interessante test elaborato quando faceva parte del music and neuroimaging lab at Beth Israel/Harvard Medical School in Boston, sulla sordità alle altezze, ovvero la difficoltà/abilità nel percepire correttamente le differenze melodiche.
In pratica, il test vi fa ascoltare 36 coppie di melodie e per ognuna dovete dire se le due melodie sono uguali o diverse, con un solo ascolto (non potete riascoltare la coppia).
Non è così banale come sembra. Spesso la differenza sta in una sola nota e qualche volta le melodie sono veloci o con un timbro strano (sintetico). Al termine vi dà la percentuale di risposte esatte.
Fatelo, è interessante. Cliccate qui e andate verso la fine della pagina (che si aprirà in una nuova finestra).