Stockhausen Memorial

On November 19, 2009 the grave monument which Stockhausen had designed in 1997 was finally finished (click to enlarge).

front
rear

Reported by Ermes

Un giorno speciale

Oggi sembra essere un giorno un po’ speciale per la concentrazione di decessi storici. Per esempio, il 9 Agosto sono morti

  • Jerry Garcia, nel ’95
  • Sharon Tate, il che significa che è l’anniversario dell’azione di Charles Manson (1969), uno degli omicidi rituali più famosi del mondo
  • Hermann Hesse nel 1962
  • Shostakovich nel 1975
  • Leoncavallo (1919)
  • Giacinto Scelsi (anche se si tende a retro-datarla al giorno prima: “Cessò ogni comunicazione con il mondo esterno il giorno 8.8.88 e si spense nella mattina del giorno dopo”).

Inoltre, nel 1945 è stata sganciata la seconda atomica (Fat Man) su Nagasaki vaporizzando all’istante circa 40.000 persone.

Groucho Marx


Al di fuori del cane, un libro è il miglior amico dell’uomo;
dentro il cane, c’è troppo buio per leggere.

Outside the dog, a book is a man’s best friend;
inside the dog it’s too dark to read.

[Groucho Marx, Oct. 2, 1890 – Aug. 19, 1977]

Sua è anche la famosa (fra di noi) battuta:

«Suono al conservatorio. Ma non mi aprono mai.»

e molte altre.

 

Tomba di Oggi, 06/01

nureyev
Rudolf Hametovich Nureyev.
Giace al cimitero di Sainte Genevieve Des Bois, Esson, France.
Non è un musicista, ma basta e avanza.

Dedicata a Valeria e Valentina.

Tomba di Oggi, 30/11

wilde
Da morto come da vivo, Oscar Wilde si fa notare.
La sua tomba è opera dello scultore americano Jacob Epstein ed è stata eretta 3 anni dopo la sua morte (avvenuta il 30/11/1900 in un hotel di Parigi) quando i suoi resti sono stati traslati nel prestigioso cimitero parigino di Père Lachaise dalla loro sede originaria (Bagneaux).
La parte sotto la scultura è segnata da molte impronte di labbra con rossetto, presumibilmente non tutte femminili. Sembra sia una consuetudine.

Di Wilde si ricordano migliaia di aneddoti, ma uno dei più simpatici, a mio avviso, è questo: quando, durante una cena, gli fu chiesto di fare un breve discorso sullo stato della letteratura, si alzò e disse

Signori, la letteratura versa in pessime condizioni: Omero è morto, Shakespeare è morto e anch’io non mi sento molto bene.

La vita umana è breve ma io vorrei vivere sempre

mishima
36 anni fa, in questo giorno, Mishima Yukio (三島 由紀夫, pseudonimo di Hiraoka Kimitake), dopo aver consegnato al suo editore l’ultimo volume della tetralogia “Il mare della fertilità” (豊穣の海 – Hōjō no Umi) e scritto la bellissima frase che dà il titolo a questo post, andò a suicidarsi seguendo l’antico rituale del seppuku.
Con i suoi seguaci del Tate-no-kai (Associazione dello scudo), occupò il Quartier Generale Ichigaya dell’armata dell’est e arringò la folla leggendo il suo “Manifesto”, un proclama di sollevazione diretto ai membri dell’esercito giapponese, affinché lo spirito nipponico si risollevasse nelle sue tradizioni, nella sua combattività, per ridare all’imperatore il ruolo che gli era stato tolto e per restituire al Giappone la dignità perduta con la sconfitta subita alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Deriso e schernito dagli ufficiali presenti, Mishima, il samurai, una volta rientrato, tolse con calma la giacca e la camicia dell’uniforme, si slacciò i pantaloni ed assunse la posizione di seiza, ovvero si inginocchiò a terra. Poi prese la spada corta, e fece harakiri. Si tagliò l’addome secondo la tradizione dei samurai. Tutto era già stato predisposto. Aveva anche già scelto il suo Kaishaku, ovvero il suo “secondo”, colui che per mettere fine alle sue sofferenze dopo l’harakiri avrebbe dovuto decapitarlo con un solo colpo di spada. Il suo secondo era il fido Morita, che però fallì il taglio per ben tre volte. Il coraggio del suo Maestro non scorreva altrettanto forte in lui. Mishima fu decapitato alla fine da Hiroyasu Koga. Morita tentò di seguire il suo Maestro almeno nell’effettuare harakiri. Anche qui, però, il coraggio gli mancò. Riuscì ad infliggersi solo una ferita superficiale all’addome, ma fu quello che bastò a Koga per adempiere al suo ruolo di Kaishaku anche su di lui. Lo decapitò senza esitazione.

Questa descrizione di un gesto che colpì l’intero Giappone (in buona parte tratta da un bell’articolo di Elisabetta Garboni) rivela una delle due facce di Mishima, quella del samurai, di un samurai oppresso dalla vergogna dell’esonero dal servizio militare per sintomi di tbc, che gli aveva impedito di combattere per il Giappone, mentre i suoi amici morivano nella seconda guerra mondiale.
Poi esiste l’altra, quella dello scrittore dallo stile ricercato e prezioso, introspettivo, ma in certi frangenti, caratterizzato anche da una tenerezza infinita, da grande sensibilità e da una profonda malinconia. Era la faccia che amavo quando lo leggevo da giovane e che mi sembrava in totale contraddizione con il suo essere guerriero.
In realtà, dopo aver visto qualcosa (ma sempre troppo poco) della realtà giapponese, posso intuire quanto la difficile fusione fra questi due aspetti e la tensione che ne risulta costituiscano una delle chiavi per la comprensione del Giappone, sospeso fra tradizione e modernità, fra il fiore di ciliegio e il samurai.

Tomba di Oggi, 24/11

freddie mercury
Tanto per comnciare, Faroukh Bulsara.
E voi dite: e chi è, un combattente palestinese?
No, è Freddie Mercury. Le sue ceneri sono state sparse sulla riva del lago di Ginevra (non so perché). La statua altamente kitsch che vedete è stata eretta in loco.

Ma anche John Knox, il Martin Lutero degli scozzesi e Lautréamont, il poeta maledetto dei Chants de Maldoror.

Tomba di Oggi, 23/11

tallis
Thomas Tallis.
L’autore di Spem in Alium, il mottetto in 40 parti, e di molta grande musica.
È sepolto in Saint Alfege’s Church, Greenwich, London, England

Tomba di Oggi, 22/11

kennedy
Giornata storica oggi.
L’omicidio Kennedy. Mi ricordo bene quando è successo. Avevo 9 anni e giocavo a casa di qualche amichetto americano (famiglie di militari di una caserma che c’era qui vicino). Improvvisamente dalla TV, che già allora era sempre accesa, scompaiono i cartoni e arriva uno speaker con la faccia seria. Io non capivo niente, ma tutti si sono precipitati ad ascoltare. Scene di panico. Qualche bambino si mette a piangere…
Poi ricordo bene anche il film in super-8 di Zapruder che girava su tutte le TV, anche sulla nostra. E improvvisamente, dopo averlo visto un tot di volte, ho realizzato che quello era un omicidio vero! Era il primo che vedevo.
Oggi, con le tecniche digitali, mettendo a confronto le migliori copie esistenti con il filmato originale, e facendo una vera e propria operazione di restauro, gli esperti dei National Archives sono riusciti a ricavare una versione completa, ricca di particolari e di informazioni, che permettono di concludere che Kennedy è stato ucciso da più killer e che la teoria dell’assassino solitario sostenuta dalla Commissione Warren non ha validità scientifica.
Qui, the Kennedy Assassination page.
Notare che, solo 2 giorni dopo, tutti abbiamo potuto assistere a un altro omicidio in diretta (Lee Harvey Oswald).
Kennedy riposa nel Cimitero Nazionale di Arlington, Virgina.

Poi ci sono due scrittori: Jack London e Anthony Burgess (Arancia Meccanica e molti altri libri). Uno dei miei preferiti. Purtroppo non ho la foto della sua tomba.

Tomba di Oggi, 21/11

purcell
Henry Purcell.
È sepolto nientemeno che nell’Abbazia di Westminster, insieme alla moglie Francisca.

Comunque ci sarebbe anche l’anaconda Samantha, uno dei più grossi serpenti mai visti (più di m 7.70) che viveva allo zoo del Bronx e ora riposa al Museo di Scienze Naturali a Manhattan.