Sì, sì, Satana!

La cosa che invidio davvero al rock è di essere figlio di Satana.
Purtroppo quello della dodecafonia nel Faust di Thomas Mann è stato un ben misero exploit subito rientrato in confronto a quello che può fare il rock.
Leggete qui (segnalato da nicola):

Notizia ANSA
2007-01-02 16:42
Rock all’inferno in Divina Commedia
In purgatorio cori gregoriani, in paradiso arie celestiali
(ANSA)- CITTA’ DEL VATICANO, 2 GEN – ‘Il rock l’ho messo all’inferno
perche’ esprime meglio di qualunque altro genere la lacerazione, il dolore
degli inferi’. Lo dice monsignor Marco Frisina, autore della colonna sonora
della Divina Commedia di Dante Alighieri versione musical. ‘Per musicare
l’inferno ho scelto il rock, – spiega monsignor Frisina – in purgatorio
cori gregoriani e in paradiso arie celestiali’. Una opinione in linea con
quella espressa da Benedetto XVI, quando era ancora cardinale.

No, no!! La Divina Commedia in versione musical NO! È LUI SATANA!!!

Ne parlano anche Repubblica, l’Unità e perfino l’Herald Tribune, quest’ultimo con un prosaico e realistico titolo come: “Un prete trasforma la Divina Commedia di Dante in opera”.

Koenji Hyakkei

Koenji Hyakkei’s music sometimes is a little like Magma, but I like it.

Secondo me il video c’entra come i cavoli a merenda, ma Koenji Hyakkei (高円寺百景) a volte, come in questo pezzo, mi piacciono parecchio.
Sono un po’ (tanto) Magma (chi si ricorda i francesi di Christian Vander?), ma la complessità, il superamento del solito schema ritornello-inciso e l’energia rendono questo brano superiore alla media.

Certo che la faccenda mi ricorda un po’ Shostakovich, quando diceva che la musica russa aveva un grande futuro dietro di sé…

Line-up
Yoshida Tatsuya – drums, vocals
Sakamoto Kengo – bass & voice
Kanazawa Miyako – keyboards & voice
Yamamoto Kyoko – vocals
Komori Keiko – reeds & voice

Archeologia Visuale

Mi piace dipingere la gente in bianco e nero perché la gente è temporanea – prima o poi abbandona il mondo e diventa il passato. Invece, alcune costruzioni vivono più a lungo della gente; continuano ad esistere nel mondo. Questa è la ragione per cui io dipingo la gente in bianco e nero e lo sfondo a colori. Il contrasto con il colore serve a evidenziare questa dicotomia.

Zhong Biao è nato nel 1968, nella provincia di Sichuan in Cina.

Spesso dimentichiamo che, oltre a fare scarpe, magliette e adesso anche ricerca, i cinesi producono anche arte.

I like to paint people in black and white because people are temporary – they will eventually leave the world and become
the past. However, some buildings live longer than people; they continue to exist in the world. This is why I paint people in black and white and the background in colour. The contrast with colour is to highlight this dichotomy.

Zhong Biao is born in 1968, Chongqing, Sichuan Province, China
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Ikea in mano agli atei: anatema!

Nicola mi segnala questo articolo di Repubblica.

I parlamentari del centrodestra contro i grandi magazzini che quest’anno non avranno sugli scaffali la natività.
Natale, l’invito della Cdl ai cattolici “Boicottate chi non vende il presepe”.
Nel mirino le catene Ikea, Rinascente, Standa, Oviesse. E il vescovo di Imola definisce “improvvido” il negozio svedese.

Secondo l’esponente centrista Luca Volontè, capogruppo Udc alla Camera, “siamo di fronte all’ennesima prova di un relativismo laicista che finisce per spianare la strada all’estremismo islamico”. Quindi il monito: “I consumatori sappiano che, insieme ai prodotti a basso costo, da queste aziende si acquista anche l’eutanasia culturale del paese”.
Stessi toni da crociata per Gaetano Quagliarello di Forza Italia e Alfredo Mantovano di Alleanza Nazionale, che accusano Ikea di “evidente pregiudizio anticattolico” e concludono: serve “un sano boicottaggio natalizio”. E l’azzurra Isabella Bertolini si spinge a definire l’iniziativa di Ikea “laicismo esasperato che, in nome di un finto rispetto per altri credi religiosi, offende la cultura del nostro paese”.

Sono sempre più felice di essere ateo.
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Balalaika Contrabbasso

balalaika

Certo anche suonare la balalaika contrabbasso è dura…
È accordata Mi – La – Re, dalla terza alla prima corda.
Si tiene a tracolla, ma in realtà poggia a terra. Se osservate l’angolo, infatti, potete vedere un puntale.

Playing contrabass balalaika it’s hard…
It is tuned E, A, D from low to high string.
The instrument size and form require from the musician to play it in standing position. A metal pin is attached to it from below, which abuts against the floor. So neither the instrument body nor its sounding-board touch the performer’s dress, and this causes great resonant effect, resulting in powerful, long and deep sound.

Da English Russia

Tenete lontani i vostri bambini

VRT
Boing Boing riporta una trasmissione radio della NPR in cui viene descritto questo interessante ordigno, sviluppato dalla Integrated Wave Technologies, che i soldati americani utilizzano per “comunicare” con gli indigeni (nella fattispecie, gli iracheni).
Si tratta di un traduttore che capisce un numero limitato di frasi ed è in grado di ripeterle in 15 lingue, spesso in forma più dettagliata.
Quello che mi colpisce è il tono della descrizione. È per questo che ho scritto “comunicare” fra virgolette. Dice:

Per esempio, quando il soldato dice una semplice frase come “keep kids back”, il Voice Response Translator (VRT) traduce in arabo accrescendo il dettaglio. In questo caso, la traduzione è “Tenete i vostri bambini lontano da noi o intraprenderemo delle azioni contro di voi”

il che, detto da un marine che, come minimo, ti tiene un M16 puntato addosso, è estremamente rassicurante, favorisce il dialogo e lo stabilirsi di un clima di fiducia.
La dichiarazione del produttore è ancora più allucinante:

Comunicazioni semplici come questa possono salvare vite, sia fra i civili che fra i militari. Questo elimina il tirare il grilletto come prima opzione nel trattare con gli indigeni.

Maledizione, io capisco che in guerra sia utile impartire istruzioni chiare ai civili e magari questo oggetto serve, ma un po’ di diplomazia, no? Forse “tenete i bambini in casa, qui è pericoloso” sarebbe stato meglio.
E l’ultima frase significa forse che senza il VRT, la prima opzione è tirare il grilletto?
I consulenti per la comunicazione che gli USA pagano profumatamente, cosa ci stanno a fare? E chi sono?

We don’t agree

Afrodite

Italian media don’t talk about, but the italian goverment is disappointed beacause of the Getty Museum in LA.
The museum refuse to return dozens of art objects that appear to be illegaly excavated and spirited out of the country.
The talks have bogged down in recent weeks as a dispute has deepened over other important pieces on the list, including a rare fifth-century B.C. limestone statue of a Greek deity, possibly Aphrodite, acquired by the Getty in 1988; and a fourth-century B.C. bronze statue of a heroic youth sometimes attributed to the Greek sculptor Lysippos, acquired in 1977.
All the story here.

Force Quit

Rumsfeld

Hi, hi, hi….
Quello in foto è l’ormai ex segretario alla difesa e artefice della strategia USA in Iraq, Donald Rumsfeld.
Da Boing Boing.

L’uomo nuovo è un ex capo CIA e questo significa che è iniziata la resa dei conti. L’Agenzia si prende la rivincita nei confronti del Pentagono, dopo essere stata messa da parte da Bush fin dal momento del suo insediamento.
Pochi, infatti, ricordano che, quando, all’arrivo del nuovo presidente, i rappresentanti delle varie agenzie sono andati alla casa bianca presentando i propri piani e i propri desiderata, Bush ha scelto di finanziare il Pentagono, negando l’aumento degli investimenti in intelligence richiesto dalla CIA.
Ed è stato il suo primo, tragico errore (che, fra l’altro, fa pensare che la CIA non abbia fatto molti sforzi per intercettare i kamikaze, anche per dimostrare che non poteva funzionare al massimo).
Inoltre, alla casa bianca ritorna il consigliere James Baker, sintomo della affermazione della corrente realista e pragmatica su quella fondamentalista all’interno dei repubblicani.
Sento ora che, dimissionando Rumsfeld, Bush lo ha elogiato “per aver lanciato una campagna innovativa in Iraq”. Ma chi glieli scrive i discorsi?

Posted in Usa

Cuore

Cuore
Un plauso a unamanolavalaltra che sta mettendo in linea il famoso Cuore (settimanale di resistenza umana). Allora almeno si rideva.
Questo giornale ha anche coniato una serie di espressioni che sono entrate nel linguaggio comune, come quella che vedete a sinistra.
NB: gli scan originali, che trovate sul sito di cui sopra, sono molto più grandi e perfettamente leggibili.

Non impareranno mai…

Un po’ di tempo fa (prima delle elezioni) mi arriva una mail dalla locale sezione dei DS con dentro un manifestino che mi invita a un dibattito.
Il manifestino è un .doc redatto in Word. Io giro su Linux. Ho anche un computer windoze, ma non ho Office. Non un solo byte del mio sito è stato contaminato da programmi micro$oft.
È vero che ho Open Office, ma, dato che ho anche questa tara che mi spinge a spiegare le cose (sono uno che è arrivato a scrivere al sindaco per protestare perhé sul sito del comune c’era un .doc), mi prendo la briga di rispondere ai DS consigliandoli di non usare un formato proprietario o almeno di scegliere formati magari proprietari, ma visibili con programmi gratuiti tipo rtf o pdf.
Mi rispondono dicendomi che è vero, che è giusto e mi rimandano il manifestino in pdf. Fantastico.
Ci credete voi? Quello è stato un caso unico. Tutti i messaggi successivi, fino all’ultimo di ieri, sono tornati in .doc.
Ma è mai possibile che, in un partito grosso come i DS non ci sia qualcuno che capisca queste banalità?