Yuki

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Takemitsu’s recent works have been marked by the use of traditional Japanese instruments as in the case of Eclypse for the Shakuhachi and Koto, or the music in the film, Kwaidan (Ghost Stories), which includes extremely original concepts. Here again, the motive of composition seems to seek through these instruments special effects which otherwise could not be obtained. And it is true that he has until now been so successful that one could not expect more. It seems as if it were aimed at producing an interminable dynamic drama from the succession of the momentary sounds from the hand and the mouth of the musician. This is the quality very akin to that which realizes infinite freedom at the very moment of heightened tension as in the case of Japanese calligraphy and the tea ceremony.

Asterism

Born in Tokyo, Takemitsu first became interested in western classical music around the time of World War II. He heard western music on American military radio while recuperating from a long illness. He also listened to jazz from his father’s ample collection.
Takemitsu was largely self-taught in music. He was greatly influenced by French music, and in particular that of Claude Debussy and Olivier Messiaen. In 1951 he founded the Jikken Kobo, a group which introduced many contemporary western composers to Japanese audiences.
Takemitsu at first had little interest in traditional Japanese music, but later incorporated Japanese instruments such as the shakuhachi (a kind of bamboo flute) into the orchestra. November Steps (1967), a work for shakuhachi and biwa (a kind of Japanese lute) solo and orchestra was the first piece to combine instruments from east and west. In an Autumn Garden (1973-79) is written for the kind of orchestra that would have played gagaku (traditional Japanese court music). Works such as Eclipse, (1966) for shakuhachi and biwa, Voyage (1973), for three biwas should also been mentioned as works that are decidedly derived from traditional genres.
Takemitsu first came to wide attention when his Requiem for string orchestra (1957) was accidentally heard and praised by Igor Stravinsky in 1959. (Some Japanese people wanted Igor Stravinsky to hear some tape recorded music by Japanese composers and put in the wrong side of the tape; when they tried to take it out, Stravinsky didn’t let them.) Stravinsky went on to champion Takemitsu’s work.
During his career, Takemitsu composed music for motion pictures, including scores for directors Hiroshi Teshigahara, Akira Kurosawa, Masaki Kobayashi, and Shohei Imamura.
Takemitsu died in Tokyo on February 20, 1996

Commissioned in 1968 by RCA Records, this work is for piano and orchestra with an expanded percussion section with unusual methods of articulation: the spine of a comb is run across a suspended cymbal, a double-bass bow used on three suspended cymbals, and so on. All three definitions of the title constitute the poetic meaning of this music – a group of stars, a constellation; crystallized minerals showing a starlike luminous figure in transmitted or reflected light; and the three asterisks placed before a passage to direct attention to it. The music is characterised by lovely crystalline textures from glockenspiel, harp, metallic percussion and the piano. Impressionistic chords from the high strings, and Messiaen-like brass chords provide celestial imagery. Sliding tones from plucked strings and lower brass suggest more earthiness. A brief solo statement from the piano is followed by breaking sounds (light bells, ratchets, rattles) from the percussion suggest the punctuation nature of the title. Toward the end, the music enters a quasi-random chaotic crescendo of uncoordinated cycling motifs and sizzling cymbals and gongs. Suddenly, the sound is suspended and a quiet transparent texture emerges, then silence, and a single final note from the piano. A lovely, brief, poetic vision.

Download Takemitsu music from AvantGarde Project 24.

Toru Takemitsu – Asterism (1968), per piano e orchestra
Toronto Symphony Orchestra – Seiji Ozawa (conductor) – Yuji Takahashi (piano)

iTaglia

Logo of Italia.it

La storia del logo e del portale Italia su internet è vecchia. Ci avevano tentato già nel 2007, ben prima di “Open to Meraviglia”. Allora avevamo un “it” con la t che sembrava un cetriolo. Anche allora i “creativi” si erano scatenati come potete vedere anche qui sotto, con il logo debitamente incluso in  un “it” ben più famoso.

 

 


Veramente volevo smetterla con questa storia del logo Italia, ma questo è troppo bello.

Plaudo all’autore, lui sì che è un creativo!

E andate anche qui.

it

Ancora sul logo Italia

Lo scandalo del design made in Italy: pessima qualità e costi assurdi |  Your Inspiration Web
La presentazione del logo Italia ha scatenato un vero vespaio fra i bloggers. Non ne ho trovato uno che ne parli bene (ma non ci ho perso più tempo di tanto).
Effettivamente, visto qui sopra nella sua interezza, così come si ammira su italia.it, colpisce il miscuglio di font diverse e di maiuscole e minuscole: la i è un times new roman minuscolo, la t è un cetriolo (ma anche un particolare tipo di font tahoma), le due a sono avangarde minuscole, l e i sono generiche sans serif maiuscolette.
Tutto questo senza contare la copia palese del simbolo di Izquierda Unida, come segnalo due post sotto a questo.
Il sito del governo ci fa sapere che il simbolo è stato ideato dalla società statutnitense Landor, grande muktinazionale del branding che ha lanciato alcuni tra i prodotti più conosciuti nel mondo come la Pepsi, la Kellog’s negli Stati Uniti e in Italia marchi come Alitalia, Bnl, Costa Crociere e Sanpaolo e ha vinto la gare di appalto per il marchio it.
Ora, io non sono un pubblicitario (odio l’intero settore), ma mi consta che le aziende pubblicitarie facciano qualche controllo per assicurarsi che un marchio non assomigli troppo ad un altro. Tanto più una come la Landor che disegna loghi per tutto l’orbe terracqueo.
La cosa mi lascia perplesso. Vedo diverse possibilità:

  • non se ne sono accorti e allora sono un po’ pirla
  • se ne sono accorti e non gli hanno dato peso e allora oltre a essere un po’ pirla, potrebbero essere citati (mi vendi a caro prezzo un logo che hai copiato?)
  • hanno fatto apposta: consci delle posizioni di sinistra estrema di Rutelli, hanno deciso di solleticare il suo inconscio (Rutelli ha un inconscio?)

Altre possibilità?

Comunque, come logo, mi sembra piattino. Non mi dice molto, ma d’altra parte nel campo della pubblicità poche cose non mi fanno incazzare.
Per confronto, guardate questi loghi analoghi (nel senso di altre nazioni) che ho visto in spotx. A me quello della Spagna piace, nel senso che mi fa venire subito in mente la Spagna.
loghi esteri
E quello della Repubblica Ceca che è divertente (ovviamente se lo avesseri fatto qui, tutti avrebbero sparato a zero)
cechia

Venendo poi al portale, se non penso al costo, non è male, nel senso che è il solito portale istituzionale. La parte storica è anche carina (magari manca qualcosa) e i contenuti non sono nulli. Per es., cercando verona escono 500 ref.: alcuni sulla città e quasi tutti i comuni della provincia (ma quanti sono?).
È il costo che mi sembra spaventoso, anche considerando il fatto che tecnologicamente è arretrato (formato tabellare, url impossibilmente lunghi). Secondo le ultime notizie, dei € 45.000.000 investiti sono stati finora spesi € 21.000.000 per il data entry (!!) e € 7.850.000 per l’infrastruttura. …azzo!!

Fra le varie reazioni, però, mi sembra doveroso citare Mike-Blog. Anche lui critica, ma propone.
Fosse successa una cosa del genere in USA, ce ne sarebbero già 10 di portali alternativi.

Per chiudere, ecco cosa si potrebbe rispondere (tratto dalla petizione dell’AIAP, l’associazione della grafica italiana)

Creatività?

Logo of Italia.it Nosotros - Izquierda Unida Ubrique

Con tutti i soldi che hanno preso (il portale italia.it è costato 45 milioni di euro), copiano anche.
L’ADUC fa notare che il nuovo logo per il turismo italiano è praticamente identico al logo del partito spagnolo della sinistra estrema Izquierda Unida. Giudicate voi. L’idea grafica è la stessa.

Al di là di questa stupidaggine, però, pensiamoci un attimo: 45 milioni di euro! 87222150000 = 87 miliardi 222 milioni 150 mila vecchie lire! Un portale!?

Nella possibilità di fichi di cenare di un’apertura in ciò il processo

No, non sono io che deliro.
Non so se conoscete quel gioco che consiste nel prendere una frase, farla passare per una serie di traduttori computerizzati, che come è noto prendono cavoli per mandarini, e vedere cosa esce alla fine.
È la variante digitale del telefono senza fili (c’era anche in un vecchio romanzo di Philip Dick).
OK, partiamo con il titolo di un film, “Indovina chi viene a cena” e facciamogli fare un po’ di giri attraverso inglese → olandese → francese → greco → inglese → giapponese → inglese → cinese trad. → inglese → russo → inglese → francese → portoghese → inglese → coreano → inglese → spagnolo → francese → tedesco → inglese → arabo → inglese → francese → italiano usando Babelfish e Google translate.
NB: per vedere tutte le traduzioni, dovete avere un browser che supporta unicode con tutti i font installati, altrimenti vedrete linee di quadratini o punti di domanda al posto delle lingue non europee. Linux è multilingue di suo, gli altri si arrangino.
Qui ogni frase è la traduzione della precedente.


    Indovina chi viene a cena
    Fortune teller who comes to supper
    De teller van het fortuin die aan avondmaal komt
    Le compteur du fortune qui vient au dîner
    Ο μετρητής της τύχης που έρχεται στο δείπνο
    The meter of chance that comes in the dinner
    夕食入って来チャンスのメートル
    Dinner meter of chance which enters
    進入機會的晚餐米
    Enters the opportunity the supper rice
    Входит в возможность рис ужина
    It enters into the possibility fig of supper
    pénétrer dans dans le possibilité figue dîner
    penetrar em na possibilidade figo jantar
    to penetrate in in the possibility fig supper
    안으로 가능성 무화과 저녁밥안에 관통한 위하여
    In inside it penetrated inside the possibility fig supper to respect
    En adentro él penetró dentro de la cena del higo de la posibilidad al respecto
    Dans à l’intérieur lui a pénétré dans le dîner de la figue de la possibilité à ce sujet
    In innerhalb ihm im Abendessen der Feige der Möglichkeit eingedrungen ist in diesem Zusammenhang
    In within it in the dinner of the fig of the possibility penetrated in this connection
    في داخلها في عشاء التين من امكانيه اختراق في هذا الصدد
    Within the dinner figs possibility of a breakthrough in this the process
    Dans la possibilité de figues de dîner d’une percée en cela le processus
    Nella possibilità di fichi di cenare di un’apertura in ciò il processo

Visto il balzo concettuale?

Bene, ora prendiamo una illuminante e recente dichiarazione di Benedetto XVI:

Un’attenzione prioritaria merita la famiglia che mostra segni di cedimento sotto le pressioni di lobby capaci di incidere negativamente sui processi legislativi

e sottoponiamola allo stesso processo che ne svela il reale, esoterico e profondo significato:

Il covo pericoloso di qualità accetta la pressione del corridoio, se decide la ricerca nella posizione della famiglia nella latta spaziale della settimana di priorità nel processo di legislazione al peso corrente.

Visto il balzo concettuale? :mrgreen:

Luna Nuova

Luna nuova: l’anno del maiale di fuoco (detto anche maiale rosso, il 4704) inizia ufficialmente oggi. Secondo il calendario lunare cinese, infatti, l’anno inizia alla seconda luna dopo il solstizio di inverno.

The Chinese New Year starts at the second Moon after the winter solstice, so today, February 18, 2007 is the first day of the Chinese new year 4704 (year of the red pig).

-46°

yakutsk
Oggi a Yakutsk va bene. La temperatura è -38° (38° sotto zero), ma qualche giorno fa era -46°.
Yakutsk ( o Jakutsk, in russo Яку́тск), capitale della ex-Yakutia (sì esiste, non è una invenzione di Risiko, ma oggi si chiama Sakha), è il luogo più freddo dell’emisfero nord.
Pur essendo alla moderata latitudine di 62.5°N e a 450 Km dal circolo polare artico, questa ridente cittadina (ca. 210.000 ab.) è più fredda del polo perché si trova nel bel mezzo della Siberia, lontana dal mare.
Qui molte cose strane gelano. Gela, per esempio, il vapore acqueo sospeso nell’aria che, se non c’è vento, forma una densa nebbia e quando ci camminate attraverso, dietro di voi si forma un tunnel perfettamente visibile, tanto che i bambini, al mattino, andando a scuola, giocano a indovinare chi è passato di lì (qui è passata la nostra compagna cicciona e qui quell’insegnante altissimo…).
A queste temperature, l’acqua contenuta nella pelle si raffredda molto rapidamente e qualsiasi parte di epidermide non coperta, dopo poco tempo, fa male (almeno al sottoscritto; gli indigeni sono più corazzati).
Però la città è carina. Attraversata dal fiume Lena (uno dei grandi fiumi siberiani), ha una cattedrale suggestiva, 15 musei (parecchi sulla cultura popolare, il museo dei mammuth e uno con i più bei diamanti scavati in Siberia, accessibile solo a gruppi di 4 persone alla volta per ragioni di sicurezza), l’istituto di ricerca sul permafrost che vi fare un bel giro sottoterra e parecchi hotels.
L’estate, invece, la temperatura supera i 20° facendo di Yakutsk il luogo con la maggiore escursione termica sulla terra. Ma allora è solo una cittadina siberiana come tante altre.
Quindi andateci, ma se lo fate, andateci d’inverno.
Ecco qualche bella foto.

La Cina è grande e meravigliosa

cascata

A beautiful frozen fall 20 meters high on the Flame Mountain (Huoyanshan) near Turufan, Xinjiang, China. January 1, 2006.
Click here to see a larger image.

Una cascata ghiacciata alta 20 metri sulla montagna della fiamma (Huoyanshan) nei pressi di Turufan nello Xinjiang cinese.
La foto è del 1 gennaio. Cliccate qui per vedere l’immagine ingrandita.
Coords. della zona in Google Earth/Map: 42.9672, 89.6431

from Boing Boing

UPDATE
Devo dire che più la vedo, più mi chiedo come può l’acqua congelarsi così mentre è in movimento ed è tanta. In genere, prima gela l’acqua sopra la cascata, riducendola ad un rigagnolo che poi, alla fine gela anche lui. Cose del genere le ho viste solo in Siberia dove c’erano temperature allucinanti oppure una escursione termica velocissima. Per esempio, vicino a Yakutsk, l’acqua portata fuori casa e lanciata in aria gelava all’istante…

2007 anno del maiale di fuoco

astrologia cinese
Non credo all’astrologia, ma la trovo divertente e da buon utente dell’I Ching, che uso da quando avevo 13 anni (per pensare, non per predire il futuro), preferisco quella cinese che è ben più complessa di come ve la raccontano sulle rivistine del c…o che dicono un animale per ogni anno con un ciclo di 12.
Questa è solo la minima parte della cosa. In realtà alla base di tutto c’è un ciclo di 10 anni formato dai 10 steli celesti che sono uno yang e uno yin, così, tanto per cominciare, gli anni pari sono yang, i dispari yin (attenzione: pari/dispari secondo il calendario cinese tradizionale. Il 2007 corrisponde al 4075).
Su questi ciclo si innestano i 5 elementi che si susseguono per 2 anni ciascuno. secondo questa tabella. Ogni elemento ha un anno yang e uno yin.
Questo ciclo è fuso con quello dei 12 rami terrestri, che sono i 12 animali, che si susseguono uno per anno, formando un ciclo di 60 anni (il minimo comune multiplo fra 12 e 10).
E qui anche le rivistine più raffinate si fermano.
Esistono, però, anche i concetti di animale interiore e animale segreto. L’animale interiore è collegato al mese di nascita, secondo un ciclo di 12 mesi (ma attenzione, sono mesi lunari) e l’animale segreto a uno dei 12 tempi del giorno (circa 2 ore ciascuno = 12 in 24 ore).
Il tutto dà un elevato numero di combinazioni: 5 elementi x 12 animali x 12 mesi lunari x 12 tempi del giorno = 8640 che moltiplicato ulteriormente per 2 in base al carattere dell’anno (yang o yin) = 17280 sfumature astrologiche che difiniscono il carattere di una persona.
Non ci credo, ma è divertente.

Secondo il calendario cinese tradizionale, il capodanno arriva con la luna nuova di febbraio.
Il 19 febbraio inizia, quindi, l’anno del maiale di fuoco che succede all’anno del cane di fuoco. Notare che un bel po’ di siti astrologici del c…o, essendo poco fine dire anno del maiale, lo hanno cambiato in anno del cinghiale.
I dementi della Swatch, invece, hanno creato il Be Lucky, un orologio che celebra l’anno del maiale e sembra essere di pessimo gusto:

L’orologio è un nuovo modello della linea Jelly-in-Jelly. Il cinturino in plastica presenta tantissimi maialini rosa sorridenti che galleggiano insieme a monete dorate sopra un mare color oro. La cassa di plastica trasparente e opaca racchiude un generoso quadrante spazzolato e dorato, con un grande ideogramma cinese lucido leggermente in rilievo che raffigura un maiale. Sulla superficie luccicante e dorata del quadrante i numeri sono sostituiti da puntini dorati; lancette rosso fuoco scandiscono ore e minuti e una sottilissima lancetta rossa ritma i secondi.

Dal punto di vista culinario, comunque, passare dal cane di fuoco al maiale di fuoco è un’ottima cosa: si passa dall’hot-dog alla porchetta.