Peter Sellers legge She Loves You

Tanto per mostrare cosa sa fare un grande attore, ecco Peter Sellers che interpreta il testo di She Loves You di Lennon & McCartney nei panni del Dottor Stranamore, da lui interpretato nell’omonimo film di Kubrick del 1964 (faceva 3 parti in quel film: il Dottor Stranamore, il Capitano Lionel Mandrake e il Presidente degli Stati Uniti).

Come se non bastasse, in questo post di Open Culture potete anche vederlo mentre recita lo stesso testo con accento cockney, con accento aristocratico e con accento irlandese.

Infine, a questo link, legge il testo di un altro brano dei Beatles, A Hard Day’s Night, nello stile di un attore shakespeariano, per la precisione imitando Laurence Olivier nel monologo del Riccardo III (quello che inizia con l’inverno del nostro scontento).

Zimoun

Zimoun è svizzero. Crea sculture e installazioni in movimento in cui la componente sonora è essenziale.

Nei suoi lavori, il movimento di una gran quantità di semplici oggetti industriali mossi da piccoli motori crea un flusso sonoro granulare caotico. Come nel Poema Sinfonico per 100 Metronomi di Ligeti, anche qui il flusso è creato dalla sovrapposizione sfasata di molti elementi semplici, tutti uguali, ognuno dei quali ha una pulsazione ritmica regolare.

The Future Forms Of Life

The Future Forms Of Life è un breve, visionario cortometraggio di David Lance basato sulle sculture cinetiche di Theo Jansen, il cui lavoro seguiamo da anni.

L’idea base è efficacemente delineata da questa frase di Lance:

If we work really hard on our dreams sooner or later we will reach our goals. But what if one day our dreams go too far?

e in effetti nel film immagina che le sculture di di Jansen, che già si muovono autonomamente spinte dal vento, un giorno prendano vita.

Lo potete vedere più in grande direttamente su vimeo, da cui lo potete anche scaricare in alta qualità, oppure su you tube,

π nel cielo

Ieri pi greco è apparso nel cielo della Bay Area sotto forma delle sue prime 1000 cifre, quasi come stampate da una vecchia dot matrix printer.
È una installazione effimera, nata nell’ambito del 2012 ZERO1 Biennial, un festival che celebra l’arte e la tecnologia nella Silicon Valley.

L’idea è di ISHKY, un eclettico artista californiano, creatore di installazioni di vasta scala, che ha riunito intorno a sé un gruppo di artisti, programmatori e scienziati.

I numeri vengono creati a circa 3000 metri di altezza da 5 aerei sincronizzati equipaggiati con una non ben identificata “dot matrix technology”, evidentemente un sistema che permette di disegnare delle lettere emettendo sbuffi di fumo, col un sistema analogo a quello di una stampante ad aghi. Ogni cifra è alta circa 400 metri (¼ di miglio).

pi nel cielo

Asako Narahashi

Da più di 10 anni, Asako Narahashi fotografa il mondo dal ciglio dell’acqua, a volte con la macchina in parte sommersa.

In alcune immagini, la prospettiva sembra quella di un naufrago che annaspa fra le onde. In altre, con acqua calma, la vista è quella di un nuotatore che riposa scivolando sull’acqua o facendo il morto.

Click per ingrandire.

Olimpiadi

Olimpiadi 2012Per le Olimpiadi di Londra i pubblicitari hanno avuto abbastanza fondi da potersi scatenare e devo dire che la maggior parte delle loro realizzazioni è tecnicamente egregia e professionalmente ineccepibile (vedi il video qui sotto).

Però sto guardando adesso la cerimonia di apertura. Qualche richiamo storico nella prima parte (Shakespeare, Blake, Milton…) con un’isoletta verde in stile hobbit, per arrivare rapidamente ai Beatles e alla pop music. Gli aspetti culturali più profondi, che con le edizioni di Atene e Pechino avevano raggiunto il massimo, qui sono stati un po’ trascurati. O, almeno, mi è sembrato che, più che per gente come Bacon, Newton o Dowland, gli organizzatori amino ricordare la propria nazione per Mr. Bean, la swingin’ London e la pop music.

Comunque la cerimonia olimpica fa sempre pensare. Sfila la Cina e molto dopo, in ordine alfabetico, sfila Taipei. Passano le due Coree, passa la Siria, sfila l’Arabia Saudita, con un’atleta, donna, tuttora combattuta fra il gareggiare con il velo, come vuole il comitato olimpico del suo paese, oppure senza, come chiede il comitato olimpico internazionale, passa Timor Est, passano gli Stati Uniti, con divise disegnate in America da Ralph Lauren, ma interamente prodotte in Cina, arriva la Gran Bretagna, con Heroes di Bowie come colonna sonora…

01:00 – la sfilata è finita. Adesso suonano le Scimmie Artiche. Glob!

01:39 – per chiudere, dopo discorsi e cerimonie di accensione, Paul McCartney canta, con un po’ di fatica, Hey Jude.


Olympic Stadium – London 2012 from squintopera on Vimeo.

La mano

che vedete è di Vasilij Vasil’evič Kandinskij (Василий Васильевич Кандинский) filmato al lavoro nel 1926 al Bauhaus.

Partecipare

Uno spettacolo di fuochi artificiali in una serata nuvolosa durante la celebrazione del Perth’s Australia Day.

Di colpo, la natura decide di partecipare… (click to enlarge)

natura

Da: National Geographic Traveler Photo Contest 2012

Una fontana …

… un po’ speciale.

Si trova in Giappone, alla Osaka City Station.

A vederla disegnare forme con l’acqua, sembra complicata, ma, in realtà, non è più complessa di una stampante. Immaginate una stampante che abbia una sola linea di ugelli lunga quanto la larghezza del foglio. A questo punto basta che il software prenda una linea della pagina e mandi un 1 (aperto) per ogni pixel nero e uno 0 (chiuso) per ogni pixel bianco, continuando così per tutte le righe. Il software è perfino più semplice di quello di una stampante. Ecco fatto. In fondo è computer art.

C’è, comunque, un messaggio più interessante, dietro ed è l’idea che una società deve favorire e perfino spingere la creatività e l’arte anche nelle sue manifestazioni più normali, come una stazione o l’arredo urbano in genere. Da quanto tempo non vedo un’opera d’arte contemporanea in una stazione?

URBANSCREEN a Sidney

URBANSCREEN è un gruppo tedesco specializzato in proiezioni di larga scala su superfici urbane.

Già famosi per 555 KUBIK – How it would be if a house was dreaming, che utilizzava come schermo la Kunsthalle Hamburg, oggi hanno ricevuto una commissione per lavorare sulla Sydney Opera House, nel quadro della manifestazione Vivid Sydney, un festival di luce, musica e idee.

Vedere le vele dell’Opera House muoversi come mosse dal vento è semplicemente emozionante.

Watch as multi-award winning German design collective URBANSCREEN transform Sydney Opera House with their Lighting of the Sails.

Vivid LIVE at Sydney Opera House is a 10-day celebration of ambitious popular music within the city’s annual Vivid Sydney festival running from 25 May to 11 June 2012.