Piccoli ma grandi

Schönberg – 6 Kleine Klavierstücke op. 19 (1911)

English translation follows

In questi 6 brevissimi pezzi (da 26 a 80 secondi), Schoenberg accoglie la propensione aforistica del suo allievo Webern, riducendo lo schema compositivo al frammento melodico e armonico.
La pagina più significativa e densa di futuro di questa op. 19 è il sesto pezzo, parallelo, come ricerca, al terzo dell’op. 16 (Farben) di cui abbiamo già parlato, ma ancora più problematico perché, se Farben segue un percorso tutto sommato decifrabile, questo brano approda a un livello di astrazione tale da paragonarlo alle opere astratte di Kandinsky e Klee.
Così anche Schoenberg, dopo l’atonalità, perviene all’astrattismo sonoro. In queste 9 battute, scritte probabilmente in ricordo di Gustav Mahler, la pausa e il silenzio nascono da una nuova coscienza ritmica e il suono si frantuma in timbro e in intensità.
Lo ascoltate qui. Cliccate sull’immagine per ingrandire.
Qui trovate un bell’articolo di Susanna Pasticci che commenta le analisi di questo brano effettuate con diverse metodologie.

In this 6 short pieces (from 26 to 80 second), Schoenberg accepts the Webern ideas about minimal form, reducing the compositional outline to a simple fragment.
The most interesting piece is the sixth. In this piece, the research is pushed to a high level of abstraction, similar to the painting works by Kandinsky or Klee.
In this nine bars we can find a new rhythmic feeling and a new sound consciousness moving from harmony and melody to the sound itself. A world where the meaning of each sound is the sound itself.
Listen to op. 19/6

op19-6