Reverberation as music

A singer within the St. John’s Baptistery, in Piazza dei Miracoli (Pisa, Italy), uses the acoustic qualities of the architecture to turn a mono-melody into harmony.

The reverberation time of the Baptistery can reach up to 15 seconds, offering a vast space of time to handle sustained notes, so a single singer can create harmony superimposing new notes on the reverberation of the previous ones.

A composition written for the Baptistery in Pisa is Ian Costabile’s Earth and Sky Voices (here on You Tube). There is also an electroacoustic composition: SiderisVox by Leonardo Tarabella performend here on 2006. You can find some notes here. Unfortunately I could not find an audio extract.

Some details about the video: the tourist speaking thinks that singer has come by chance, but he does not know that acoustics demonstrations are very frequent. He also speak about “echo”, but of course the correct name of the sound effect is reverberation.

Links to other post about this topic are below the video.

V for Varoufakis

€ Banknotes Bombing

L’artista greco stefanos ha elaborato un modo interessante per esprimere la propria insoddisfazione nei confronti delle istituzioni europee.

Il suo intervento consiste nel modificare le banconote, dipingendo in inchiostro nero figure angoscianti, emblematiche della situazione in cui versa il suo paese. Le banconote così modificate vengono poi scannerizzate per documentazione e rimesse in circolazione.

In una intervista ha dichiarato

Observing the euro banknote landscapes one notices a lack of any reality, whatsoever for the last five years the crumbling greek economy has hatched violence and social decay – so, I decided to fuse these two things. Through hacking the banknotes I’m using a european a document, that is in cross-border circulation, including greece – thus, the medium allows me to ‘bomb’ public property from the comfort of my home.

 

 

Altri esempi sono visibili qui.
Vedi anche qui. La pagina è in greco, ma ci sono delle belle foto.

I tempi sono cambiati

Bologna. Il 23 giugno del 1643, su richiesta dei professori e studenti dell’Università fu avanzata al Comune una perentoria protesta affinché fosse fatto divieto al transito per i carri attorno all’Archiginnasio per consentire agli studenti di studiare nel dovuto silenzio. L’istanza fu accolta.
[Tratto da Sounday Times, Il rumore e la città – considerazioni sul convegno la città nel rumore il rumore nella città]

Questo non per fare un elogio dei bei tempi andati, ma solo per sorridere un po’ 🙂 . In fondo parliamo di quasi 400 anni fa.

The Only Good System…

Seebad Prora (Bagno di Prora) è una località balneare progettata e in parte edificata, sull’isola tedesca di Rügen (Mar Baltico) tra il 1935 e il 1939.

Scopo del progetto, concepito dall’organizzazione nazionalsocialista Kraft durch Freude (KdF) era la costruzione di una località balneare che potesse accogliere 20.000 villeggianti.

Dopo l’inizio della seconda guerra mondiale i lavori di costruzione vennero interrotti, oggi ne rimane la parte centrale del progetto complessivo, il cosiddetto colosso di Prora composto da otto edifici identici e affiancati che si estendono lungo la costa per un totale di 4,5 km e che attualmente, benché tutelati in quanto monumento storico, si stanno rapidamente degradando. [wikipedia]

Su uno degli edifici, una mano ignota ha tracciato questa significativa scritta (click to enlarge).

The Only Good System

The Berlin Wall of Sound

SoundCloud ha pubblicato un post commemorativo per il 25mo della caduta del muro di Berlino.

Dal punto di vista musicale non è particolarmente significativo (è un collage di suoni e citazioni), ma probabilmente non era questo lo scopo. Il post, invece ha alcuni elementi interessanti sotto il profilo formale. Innanzitutto la durata: 7 minuti e 32 secondi è il tempo impiegato dal suono per percorrere i 155 km della lunghezza del muro. Poi i commenti, che sono 107, ciascuno con il nome di una persona morta nel tentativo di oltrepassare il muro (dovrebbero essere 120, forse qualcuno è collettivo).

 Marking the 25th anniversary of the fall of the Berlin Wall.

The Berlin Wall of Sound is an acoustic reconstruction of the Berlin Wall.

Its duration of 7:32 minutes reflects the time sound needs to travel the 155 kilometres length of the Berlin Wall. Its sound wave’s shape mirrors the wall of concrete and its watchtowers. There are no comments – the tags depict the victims and mark where they were killed.

The Wall of Sound is not easy to bear. But 27 years locked behind the concrete Berlin Wall were unbearable.

Back in 1989, SoundCloud’s headquarters would have been part of the Death Zone next to the Berlin Wall. We dedicate the Wall of Sound to the 120 women, men and children, who lost their lives in their attempt to live in freedom. We will not forget.

Major original quotes used:

Walter Ulbricht (former leader of the GDR and responsible for the construction) saying a few days before the construction started: „Nobody has the intention to raise a wall“

Heinz Hoffmann (former GDR secretary of defense): „To those, who don’t respect our border – they will feel the bullet.“

Erich Honecker (longtime and most powerful leader of the GDR) celebrating 40 Years of the GDR in 1989: „The German Democratic Republic will exist another 40 years and beyond.“

Alla fine, comunque, devo dire che, se da un lato un muro che cade fa sempre piacere, non concordo con la retorica semplicistica che circonda queste commemorazioni, secondo la quale noi abbiamo la libertà mentre loro erano un regime oppressivo.

La pagina originale è qui.

The Kelpies

Il primo Entrambi

 

Il kelpie è un demone in grado di assumere la forma di un cavallo e proviene dal folklore celtico, e si crede infesti i laghi ed i fiumi della Scozia e dell’Irlanda. È presente anche nel folklore scandinavo, dove è noto con il nome di Bäckahästen (il cavallo di fiume), e nell’Isola di Man, dove è noto con il nome di Alastyn. [wikipedia]

Ora, la Scozia celebra i Kelpies con queste sculture alte circa 30 metri, opera di Andy Scotts, installate nell’area di Falkirk, alla foce del Forth, non lontano da Edimburgo.

A giudicare dalle foto, il colpo d’occhio è notevole e anche l’impatto paesaggistico non mi sembra male. In un paese normale si riescono a fare anche queste cose nonostante il fatto che qualche polemica ci sia stata (ma, come è giusto, si tratta di polemiche culturali, non politiche o peggio, penali come spesso accade qui).

Alcuni, infatti, si sono chiesti perché celebrare i kelpies che, nella tradizione, sono demoni che convincono gli umani a cavalcarli, per poi trascinarli in acqua e divorarli. Ma in fondo, si tratta di un mito tradizionale e per estensione l’opera celebra anche il cavallo che, nei secoli fino alla rivoluzione industriale, ha avuto un grande ruolo nella civiltà scozzese.

Qui il sito dedicato all’opera con altre immagini dove si vedono anche i modelli in scala 1:10, attualmente esposti al Field Museum a Chicago.

Abbiamo più auto degli USA

Ogni tanto, spulciando le statistiche, saltano fuori cose che non immaginavo (almeno io; non so voi).

Dunque, secondo Wikipedia, la nazione che ha il più alto numero di auto pro capite è gli USA con una media di 812 ogni 1000 abitanti, preceduta solo dal Principato di Monaco, il che è comprensibile, visto che si tratta di uno stato con circa 35.000 abitanti tutti piuttosto danarosi. La statistica, in realtà, si riferisce ai veicoli a motore, puntualizzando che “include automobiles, SUVs, vans, and commercial vehicles; and exclude motorcycles and other motorized two-wheelers” (vedi qui). Notate che questi dati includono i veicoli commerciali cioè bus e minibus con più di 9 posti (incluso l’autista), camion, furgoni adibiti al trasporto cose e (probabilmente) taxi (dati mediamente del 2010).

Già in questa lista, l’Italia si piazza ad un molto onorevole (??) decimo posto, ed è prima in Europa con 690/1000, se si escludono Monaco, Liechtenstein, Lussemburgo (tutti stati minimali come popolazione) e Islanda che comunque ha 320.000 abitanti, come una media città.

Se, però, si vanno a vedere le analoghe statistiche della Banca Mondiale (aggiornate al 2009), si nota che le posizioni sostanzialmente non cambiano se si includono i veicoli commerciali, ma cambiano se si escludono questi ultimi e si considerano solo i veicoli che potremmo chiamare personali. In questo caso gli USA precipitano e l’Italia è preceduta solo da Monaco, Lussemburgo, Islanda e Nuova Zelanda. Siamo il primo stato europeo e praticamente il primo nel mondo per numero di autoveicoli personali (esclusi quelli commerciali e le moto), almeno fra le nazioni con una certa densità abitativa (la Nuova Zelanda ha solo 4 milioni e mezzo di abitanti).

Ecco un grafico che mostra la nostra posizione in Europa. In vert. il numero di auto pro capite, in oriz. gli anni. Fonte: tutti i veicoli; solo passeggeri.

Auto pro capite

Lasciamo indietro tutti di gran lunga, il che mi colpisce, se pensiamo che da noi il mantenimento dell’auto (benzina e assicurazione in primis) è il più alto d’Europa e fra i più alti nel mondo. Farebbe pensare a un paese con un reddito pro capite altrettanto alto, ma sappiamo che non è così.

Ovviamente mi vengono in mente le quasi inesistenti politiche di trasporto pubblico del nostro paese (vivo in quartiere in cui passa un autobus ogni 30 minuti e ogni 60 dopo le 20) che praticamente ci obbligano ad avere un’auto. Il bello è che io lo considero un dato sostanzialmente negativo, ma senz’altro qualcuno lo vedrà come un segnale positivo.

Olimpiadi

Olimpiadi 2012Per le Olimpiadi di Londra i pubblicitari hanno avuto abbastanza fondi da potersi scatenare e devo dire che la maggior parte delle loro realizzazioni è tecnicamente egregia e professionalmente ineccepibile (vedi il video qui sotto).

Però sto guardando adesso la cerimonia di apertura. Qualche richiamo storico nella prima parte (Shakespeare, Blake, Milton…) con un’isoletta verde in stile hobbit, per arrivare rapidamente ai Beatles e alla pop music. Gli aspetti culturali più profondi, che con le edizioni di Atene e Pechino avevano raggiunto il massimo, qui sono stati un po’ trascurati. O, almeno, mi è sembrato che, più che per gente come Bacon, Newton o Dowland, gli organizzatori amino ricordare la propria nazione per Mr. Bean, la swingin’ London e la pop music.

Comunque la cerimonia olimpica fa sempre pensare. Sfila la Cina e molto dopo, in ordine alfabetico, sfila Taipei. Passano le due Coree, passa la Siria, sfila l’Arabia Saudita, con un’atleta, donna, tuttora combattuta fra il gareggiare con il velo, come vuole il comitato olimpico del suo paese, oppure senza, come chiede il comitato olimpico internazionale, passa Timor Est, passano gli Stati Uniti, con divise disegnate in America da Ralph Lauren, ma interamente prodotte in Cina, arriva la Gran Bretagna, con Heroes di Bowie come colonna sonora…

01:00 – la sfilata è finita. Adesso suonano le Scimmie Artiche. Glob!

01:39 – per chiudere, dopo discorsi e cerimonie di accensione, Paul McCartney canta, con un po’ di fatica, Hey Jude.


Olympic Stadium – London 2012 from squintopera on Vimeo.

Karl Marx Credit Card

Karl Marx Credit CardIn uno stato che una volta si chiamava Germania Est, in una città un tempo chiamata Karl-Marx-Stadt (oggi Chemnitz), una banca chiamata Sparkasse Chemnitz fa un sondaggio online per decidere quale immagine mettere sulla propria carta di credito, fra 10 immagini comprendenti 3 castelli, 2 municipi, un monumento, un fiume, una pista, una torre, un museo (lista completa qui in un pdf in tedesco).

E chi vince? Il monumento a Karl Marx. E non di poco: vince alla grande prendendosi il 35% dei consensi.

Non solo. Il fenomeno non è locale. La banca ha poi ricevuto numerose richieste da cittadini di altri stati della Germania, che chiedevano di aprire un conto solo per avere la carta di credito con l’effigie di Marx.

Nostalgia? Un sondaggio del 2008 ha rivelato che il 52% degli abitanti dell’ex Germania Est considerava l’economia di libero mercato “inadeguata” e il 43% diceva di rivolere il socialismo. Probabilmente le stesse percentuali che 30 anni fa sognavano di passare all’ovest.

Via Reuters