Birds

Chiamarla computer art è eccessivo, ma è notevole quello che si può fare con una semplice immagine e per di più senza colori né livelli di grigio, ma in puro e semplice bianco/nero

birds

SOCIAL [net.work music]

logoDrawing influence from both contemporary DJ culture and the Fluxus musicial traditions of artists like Ben Vautier and John Cage, SOCIAL [net.work music] is a new improvised network sound project and performance which utilizes the MySpace Music social network as its core sound library.

Recently, I’ve been interested in the the aural connections created through the MySpace Music social network. By navigating the “Friends Space” link section on each member’s page, reminiscent of web 1.0 webrings, the user can access an interconnected network of each artists influences, friends and label mates, allowing them to discover new artists and different genres of music. Most of the pages feature a jukebox with samples of the musicians work which automatically begin to play once the page has finished loading.

The SOCIAL [net.work music] project and performance begins on my own MySpace Music page. I select at random an artist from my “Friends Space” list and allow the page to load. Once the music begins to play, i select a friend link from that artist’s list and open the page in a new tab. This permits the music to layer over top of the previous track. The process continues until, eventually from the inability to handle the incoming data load, the browser crashes, bringing the composition to an end.

Each performance yields a spontaneous and unique, layered score without the use of  sample preparation, sophisticated hardware or software. All of the resulting audio produced in each performance is unedited and live in the moment. These works can be created  and performed anywhere at anytime with simply a web browser and internet connection. I sculpt the layered audio on my end with a hacked kaoss pad, to add my own color to the sonic collage.

[Jason Sloan]

Jason Sloan is a new media artist, electronic musician, composer and professor at the Maryland Institute College of Art in Baltimore, Maryland.

Go to SOCIAL [net.work music] to listen.

Riappropriarsi di ciò che è vuoto

logoIl 12 Giugno 2009 le ultime TV americane che trasmettevano in analogico hanno spento per sempre i loro trasmettitori, passando al digitale.

Nella stessa data, The End of Television ha acceso i propri trasmettitori diventando l’unica TV analogica attiva negli USA.

Utilizzando un medium praticamente obsoleto, The End of Television ha rilanciato il mai sopito ideale del “broadcast yourself” trasmettendo una rassegna di 22 ore di video realizzati da più di 40 artisti.

The End of Television continua le proprie trasmissioni restando l’unica TV sul territorio americano visibile senza l’apposito decoder.

Un pianoforte carrozzato Audi

Per il proprio centenario l’Audi ha carrozzato un Bösendorfer. Non va in autostrada anche se ha qualcosa di un’auto.

Lo hanno già chiamato Bösendorfer mod. Batman. Molte altre immagini qui.

Bosendorfer-Audi-Design-Grand-Piano

PacBell Building

PacBell buildingQuesta incredibile costruzione Art Deco di 26 piani, con tanto di aquile che le danno un aspetto quasi neo gotico, si trova a San Francisco ed è vuota.

Costruito nel 1925 su progetto di Miller and Pflueger, il Pacific Bell Building è stato abbandonato nel 2005. Due anni dopo, la proprietà è passata nelle mani di una nota società di investimenti locale. La sua attuale destinazione non è chiara e varie incursioni fotografiche mostrano già chiari segni di degrado degli interni.

The Terrible Thing of Alpha-9!

Guardatevi questo grazioso cartoon su un mostro spaziale bisognoso di affetto realizzato da Jake Armstrong come tesi per la School of Visual Arts.

Maggiori particolari e note di realizzazione sul suo blog JakeHatesYou.blogspot.com.

Trovato su Cartoon Brew TV

Le rovine di Detroit

Yves Marchand & Romain Meffre sono fotografi che si occupano di archeologia urbana e industriale.

Sul loro sito esibiscono tre bellissime gallerie dedicate rispettivamente alle rovine di Detroit, alle vestigia industriali della Germania Est e ai teatri abbandonati d’America. Sono tutte belle, ma la prima, per me, è la più interessante.

Sviluppatasi con il boom economico del dopoguerra legato principalmente all’automobile, Detroit era arrivata a 2 milioni di abitanti negli anni ’50, diventando la quarta città degli Stati Uniti. Oggi, con la General Motors molto vicina al fallimento, Detroit ha perso la metà dei suoi abitanti e la de-industrializzazione ha lasciato enormi monumenti alla decadenza che non vengono riconvertiti perché non ci sono investimenti in una città in decadenza. Semplicemente rimangono, tracce di uno splendido passato, monumenti sopravvissuti alla perdita della loro funzione.

Amo quella foto con il pianoforte…

Lego Architecture

La Frank Lloyd Wright Foundation e Lego celebrano l’opera di uno degli architetti universalmente più noti con una collezione di sei costruzioni che vanno ad aggiungersi ad altre già presenti nella serie Lego Architecture, nata dalla collaborazione tra il colosso danese e Adam Reed Tucker.

Lego recreation

Prendete una serie di foto famose, ricostruitele in Lego e otterrete, per esempio, questo.

L’intera collezione è qui.

lego

lego

lego

lego

PS: il vedere gli omini della Lego impegnati a mimare queste azioni storiche mi dà una strana sensazione, un misto fra l’ilarità e l’incazzatura. Il punto è che gli omini Lego non hanno alcuna espressione, o meglio, hanno sempre la stessa espressione giocherellona e producono una scissione schizoide rispetto all’immagine originale. La cosa è particolarmente evidente nel caso di situazioni drammatiche come questa (Nguyen Ngoc Loan executes Viet Cong Captain Nguyen Van Lem: February 1, 1968. This Associated Press photograph, “General Nguyen Ngoc Loan executing a Viet Cong prisoner in Saigon,” won a 1969 Pulitzer prize for its photographer Eddie Adam, from wikipedia)

lego originale

In questo senso segue la linea tracciata da molta arte pop postmoderna, come le varie versioni dell’Ultima Cena o la corrente cult following.

Sculture semoventi

Delle sculture semoventi mosse dal vento di Theo Jansen abbiamo già parlato 3 anni fa.

Questo scultore olandese ha delle idee geniali. Progetta e costruisce le sue opere con tubi di plastica e bottiglie abbandonate (sempre in plastica, materiali leggeri) e gli oggetti che ne risultano esibiscono movimenti sempre più naturali. Adesso ha un bel sito ricco di immagini che potete ammirare qui.

Un video di 10 minuti con particolari costruttivi