Terretektorh

Iannis Xenakis – Terretektorh (1965/66), for large orchestra of 88 players scattered among the audience

A Colone

Iannis Xenakis – A Colone (1977) for Choir and Chamber Ensemble

Xenakis drawings

https://images2.dwell.com/photos/6063391372700811264/6133487917420318720/original.jpg?auto=format&q=35&w=1280The Drawing Center (35 Wooster Street, New York) opens a large show (nearly 100 works) of drawings by Iannis Xenakis (1922-2001), including mathematical renderings, architectural plans and sketches for compositions.

I know that it’s a little away from here, but see this page for drawing examples.

Dox Orkh

La visione di Xenakis di un concerto per violino: Dox Orkh per violino e 89 strumenti.

Il titolo accosta le parole Orkh (in greco Orchestra) e Dox, che significa strumento ad arco.

L’analisi che segue è tratta da All Music Guide:

The music does proceed in traditional ritornello fashion, with statements by the violin being followed by answers from the orchestra, and so on. Rarely does the soloist play with the full orchestra. Xenakis had by this point written a number of pieces for the violin, both as a solo instrument (Mikka, Mikka “S”) and in a chamber context (Dikhthas, Ikhoor, Tetras, etc.). The solo part, then, is extraordinarily virtuosic, as any good concerto should be, but many of the technical difficulties are peculiar to this composer’s style. After a lengthy hiatus from using his characteristic sliding string glissandi (the solo violin piece, Mikka (1971), is nothing but glissandi!), Xenakis reintroduced the glissando in this piece. Indeed, this style of playing is one of the main features of the solo part in Dox-Orkh. The music proceeds episodically, the sinewy, at times frenetic, lines of the violin trading off with dense orchestral sonorities. Xenakis uses clusters widely, playing off the bright colors of high woodwinds with massive string blocks and aggressive brass sounds. There is what might be thought of as a typical “slow” movement in the middle of this continuous piece. The texture thins, leaving the violin and the horns to unfold a rather plaintive, modal-sounding melody. The melody is also the harmony, a tricky feat achieved by overlapping the instruments and having each sustain its melodic note past the next one. The violin, too, is asked to sustain a note on one string while playing the next note on an adjacent string, holding the first one until the note following. No doubt it is difficult for the violinist to keep fingers from getting tied in knots! The strings fill out a background pad at different points in this section, gradually increasing the activity until the texture changes definitively. As the music builds momentum and density, Xenakis inserts a funny little dance break, with cluster chords being bounced around the orchestra in rhythmic fashion. Not regular rhythms, but it certainly seems so at first hearing. The music winds up, building to a powerful orchestral passage, then dissipates, finishing with grating double-stops in the violin, and soft, slow-moving clusters in the orchestral strings.

 

Syrmos

Iannis Xenakis
Syrmos for 18 strings (1959)

Orchestral composition: 6.6.0.4.2

The work is based on stochastic transformation of 8 basic textures.

  1. horizontal parallel networks (chord)
  2. ascendant parallel networks (glissandi)
  3. descendant parallel networks (glissandi)
  4. crossed parallel networks (ascendant and descendant)
  5. clouds of pizzicati
  6. atmosphere of frappes collegno with short glissandi col legno
  7. configurations of glissandi traited in regulated left surfaces
  8. geometric configurations of ascending and descending glissandi

Questo brano è basato su un precesso stocastico noto come catena di Markov. Si tratta di un sistema in cui il passaggio da uno stato a un altro dipende unicamente dalla situazione attuale ed è governato da una tabella che, dato lo stato corrente, specifica le probabilità di transizione da questo stato a un altro.

In termini più semplici, immaginate che, in questo momento, l’orchestra si trovi nello stato (e), cioè sta eseguendo una nuvola di pizzicati. La riga (e) della tabella specifica le probabilità che l’orchestra ha di passare a uno degli stati da (a) ad (h), compresa quella di rimanere nello stato (e).

Ovviamente la tabella è quadrata perché, per ogni possibile stato corrente, è presente una riga che definisce le probabilità di passaggio a tutti gli stati, compresa quella di rimanere nello stato attuale (in teoria fra gli stati possibili dovrebbe essere compreso anche il silenzio, ma, nella logica di Xenakis, di solito è invece gestito come densità di suoni).

Questo sistema organizzativo può essere applicato sia all’orchestra nel suo insieme che al singolo strumento.

ST/10-1,080262

Ecco un altro lavoro stocastico di Iannis Xenakis. Il titolo è codificato: ST sta per stochos, 10-1 significa che è la prima composizione di questa serie per 10 strumenti, 080262 è la data.

L’elemento di interesse di questo brano risiede nel fatto che è uno dei primi ad essere stato composto da un software. All’epoca, infatti, il lavoro di Xenakis aveva richiamato l’attenzione dell’IBM che aveva messo a disposizione alcuni programmatori per formalizzare il suo processo compositivo.

Come in altri brani di questi anni, la statistica e la teoria delle distribuzioni sono alla base dell’intera composizione (vedi Musica e Matematica 03).

Iannis Xenakis – ST/10-1,080262
Paris Instrumental Ensemble for Contemporary Music, Cond. Konstantin Simonovitch

Polla Ta Dhina

Polla Ta Dhina, del 1962, è il primo lavoro di Xenakis con voci e testo.

Qui le voci sono quelle di un coro di bambini che declama su una sola nota (il LA del corista) l’Inno all’Uomo, signore dei mari e della terra tratto dall’Antigone di Sofocle. C’è un grande contrasto fra la semplicità della parte vocale e l’estensione di quella orchestrale che utilizza cromaticamente tutto lo spazio sonoro, dall’ottavino al contrabbasso.

Anche le tessiture strumentali sono molto complesse e in continuo movimento, andando dai ritmi iniziali dei legni e delle percussioni, a sciami di glissati degli archi, agli accordi tenuti degli ottoni, a ribadire il contrasto.

Iannis Xenakis – Polla Ta Dhina (1962), for children chorus & orchestra
Paris Instrumental Ensemble for Contemporary Music, Children Chorus of Notre Dame de Paris, Cond. Konstantin Simonovitch

Weekend Xenakis

Cara Serena Terranova,

per pubblicizzare un evento bastava scrivermi all’indirizzo chiaramente visibile nella barra laterale. Come puoi vedere (i.e. post del 10, 11, 16 Apr.) non l’ho mai negato a nessuno, purché collegato agli argomenti di cui si parla qui. Inoltre, come post, si ottiene una visibilità molto maggiore.

Invece mettere una specie di manifesto come commento a un post che oltretutto con Xenakis non c’entra niente, è un atteggiamento invasivo e sa tanto di SPAM (gli spammers, in effetti, fanno esattamente la stessa cosa).

La rassegna, tuttavia, sembra interessante e Agostino Di Scipio è uno stimato collega. per cui la segnalo.

Come vedi, era facile…
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Caro Mauro Graziani,
mi chiamo Serena Terranova, sto lavorando con la compagnia Masque Teatro di Forlì. I Masque stanno organizzando una rassegna teatrale sviluppata su tre week end, e il primo è dedicato a Iannis Xenakis. Ho letto l’articolo che gli hai dedicato sul tuo blog, e ho pensato di contattarti per farti conoscere la rassegna.
Le performance di quel weekend sono tutte legate a Xenakis, sia per l’indagine architettonica che per quella musicale. Se volessi del materiale più specifico te lo mando senza problemi.

Ti allego il calendario di sotto.
Se volessi contattarci puoi scriverci a masque@masque.it (www.masque.it).
Il progetto si chiama ZEBRA.
Eccoti il programma.

Grazie,
Serena
Masque:_0543/370506
MasqueMob:_393/9707741

ZEBRA

Iannis Xenakis / Verso una architettura sonora

sabato 3 maggio

20.30 – Polytopes reperto #1
21.30 – Sul rumore di fondo di e con Agostino Di Scipio performance
22.30 – Analogique A et B reperto #2
22.45 – Sistemi di nuvole, polveri e ceneri. Suoni migranti Agostino Di Scipio incontro
23.15 – La Légend d’Eer reperto #3

domenica 4 maggio

18.00 – Polytopes reperto #1
18.45 – UPIC reperto #4
19.30 – IX variazioni di e con Roberto Paci Dalò-Giardini Pensili performance
21.00 – La Légend d’Eer reperto #3

Philip K. Dick / Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

domenica 18 maggio

17.00 – In pursuit of Valis reperto #1
17.45 – Philip K. Dick: deus absconditus Antonio Caronia incontro
18.45 – Scorrete lacrime, disse il poliziotto reperto #2
19.30 – Spero di arrivare presto di e con Gabriele Frasca performance
20.30 – A scanner darkly reperto #3

Gilles Deleuze / Francis Bacon. Logica della sensazione

domenica 1 giugno

18.00 – Head VI Masque teatro performance
21.00 – Gilles Deleuze, un filosofo dalla parte del fuoco
incontro con Tiziana Villani e Ubaldo Fadini
partecipano Marco Pacioni, Lorenzo Bazzocchi, Catia Gatelli
23.00 – Love is the devil. Un ritratto di Francis Bacon reperto #1

lunedì 2 giugno

18.00 – Head VI Masque teatro performance

Musica e Matematica (03)

Su YouTube si trovano anche altri video di questo tipo, che permettono di seguire una partitura di ascolto insieme alla musica.

Eccone una di Metastaseis (Metastasis), un brano per orchestra composto nel 1954 da Xenakis, in cui gli eventi sonori erano definiti quasi completamente su base statistica.

In effetti, il processo compositivo di Xenakis è strettamente collegato alla matematica. Per risolvere problemi quali la distribuzione dei suoni e delle figure, la densità, la durata, le note stesse, Xenakis utilizza molto spesso distribuzioni statistiche, il calcolo combinatorio, ma anche le leggi fisiche e la logica simbolica.
Il suo approccio è conseguente alla sua critica al serialismo integrale espressa nel suo scritto “La crise de la musique serielle”, che si può sintetizzare come segue:
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Mycenae Alpha

Lo stesso d21d34c55, di cui al post precedente, ha realizzato anche questo video sulla partitura di Mycenae Alpha (1978) di Xenakis.

Qui però non si tratta di un disegno a posteriori, ma è il disegno stesso che genera il suono tramite una sorta di sintesi granulare. Uno dei software del CEMAMu (Centre d’Etudes de Mathématiques et Automatique Musicales), il centro di ricerca in cui Xenakis lavorava, permette, appunto, questo.

Si tratta dell’UPIC (Unité Polyagogique Informatique du CEMAMu), una tavoletta grafica 75×60 cm su cui il compositore può disegnare delle forme che vengono trasformate direttamente in suono dal computer a cui è collegata (e a mio avviso, spesso e volentieri sembra che si preoccupi più del disegno che del suono).