Homey Airport

Da circa un mese, l’aeroporto della famigerata Area 51, che vedete in questa foto da satellite (cliccatela per ingrandirla molto) ha formalmente un nome: Homey Airport.

Lo rende noto la newsletter dell’AOPA (Aircraft Owners & Pilots Association). Finora, infatti, l’aeroporto più famoso e segreto d’America compariva sui software di volo e sui GPS soltanto con una sigla: KXTA (acronimo di … cosa?), ma il sottoscritto ricorda ancora i bei tempi in cui il suo radiofaro rispondeva con il morse di Dreamland.

Non pensate, però, che adesso ci si possa tranquillamente atterrare. Nei software per i piani di volo Homey è descritto come “Private, VFR, No Fee, Customs Info Unavailable”.

Il nuovo nome conserva comunque un aspetto inquietante. Homey significa “familiare, casalingo”. Visto il segreto che lo circonda e l’impossibilità di atterrarvi, questo aeroporto è familiare e casalingo per chi?

Per ulteriori informazioni: Dreamland Resort che presenta anche questa stessa foto commentata.

UFO!

Ieri, 24 giugno, era il 60° anniversario del primo avvistamento UFO dell’era moderna: quello di Kenneth Arnold (a sin.), dopo il quale, nel giro di poche settimane, si scatenò una serie di centinaia di avvistamenti negli Stati Uniti, ma anche in altri stati, che culminarono, il 2 luglio 1947, nel famoso Incidente di Roswell.
In realtà tutta questa faccenda resta uno dei grandi enigmi del secolo scorso, tema di innumerevoli racconti, film, serie televisive (vedi X-Files) e sempre in dubbio fra realtà, fantasia e ipotesi di complotto (vedi la storia del Majestic-12 di cui parleremo).

Il 24 giugno del 1947, Kenneth Arnold, un ricco uomo d’affari americano, raccontò di avere visto dal proprio aereo privato, senza identificarli, nove oggetti simili a dischi volanti librarsi in formazione serrata vicino al monte Rainer, nello stato di Washington. Continue reading