(((.foundsoundscape.)))

(((.foundsoundscape.))) is “a live radio collage of foundsound places to underscore your personal spaces”. It’s curated by Janek Schaefer and features 1000 different locations, by 100 different artists.

Foundsoundscape was inspired by the very first Digital Radio station in the UK, that simply played a recording of a rural location. Radio you could just leave running to add a peaceful ambience to your environment indoors. It heralded a new media paradigm, as digital broadcasting offered more capacity than requred for the first time, and that space needed filling. At the same time on TV, Channel 4 was broadcasting Big Brother live 24hours, and at night I loved to tune-in my analogue TV sets all over the house, and the shed, so I could hear the housemates gently sleeping as I worked through the night. Since then infomercials, and gambling TV have taken over, and I greatly miss that sense of real-time space, that does not demand your attention. Foundsoundscape quietly underscores your environment, by creating new ones from others.

foundsoundscape

Filodiffusione

filodiffusioneMarco Simoncini mi ha fatto riscoprire il quinto canale della Filodiffusione che ascoltavo da ragazzino quando andavo dalla zia, appassionata di musica classica e quindi abbonata (l’unico essere vivente nella cui discoteca abbia trovato tutti i corali di Bach in un pacco di vinili).

Oggi fortunatamente non è più necessario abbonarsi e si può ascoltare via internet da questa pagina. Musica classica senza interruzioni e senza pubblicità.

Il palinsesto è disponibile in anticipo per tutto il mese qui (in fondo alla pagina: selezionare il mese) e si può anche sottoscrivere una newsletter per ricevere via mail i programmi di tutta la settimana.

Per questa sera (20:00 – 20:40) vi segnalo “l’america musicale di samuel barber“. Nonostante sia un compositore del ‘900, Barber (1910 – 1981) non è affatto un moderno, anzi può quasi definirsi neoromantico (nel libro di Wilfrid Mellers “Musica nel Nuovo Mondo” il capitolo che divide con Virgil Thomson si intitola “Innocenza e Nostalgia”), però è raffinato e sicuramente sincero.

Il suo Adagio del 1936, orchestrato dal secondo movimento del suo primo quartetto per archi, è famosissimo e strappalacrime, ma non in modo hollywoodiano.

Suoni Atmosferici

Sferics sta per “atmospherics” ed è l’abbreviazione con cui si definiscono genericamente le radiofrequenze di origine atmosferica che viaggiano su frequenze di trasmissione molto basse (Very Low Frequency, da 3 kHz a 30 kHz). Sono state classificate in tre tipologie:

  • Sferics propriamente detti: si tratta di segnali impulsivi generati dai lampi. Queste radiofrequenze viaggiano per migliaia di kilometri e assomigliano al suono della pancetta che frigge. Ecco un esempio.
  • Tweeks: questi segnali sono sferics che viaggiano nella ionosfera, un medium dispersivo in cui le alte frequenze si muovono a maggiore velocità rispetto alle basse frequenze. Per questa ragione esibiscono un picco intorno ai 2000 Hz e assomigliano a degli uccellini.
  • Whistlers: i più affascinanti. Si tratta di glissati discendenti, anche questi causati dalla dispersione atmosferica che fa sì che le alte frequenze arrivino prima delle basse. Ecco qui.

Tutti questi segnali sono stati registrati dall’INSPIRE VLF radio receiver presso il Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, Alabama.

Una volta era anche possibile ascoltare il ricevitore INSPIRE in diretta cliccando questo link. Ora non più.

Un’altra cosa interessante è che tutti possono ricevere la banda VLF sul proprio PC, con questo semplice procedimento riportato da wikipedia (leggete PC-based VLF reception).

Beyond The Beat Generation

Se vi interessa una net-radio che trasmette sconosciute ma originali band dei roaring sixties, dal mod all’acid rock, dal merseybeat alla psychedelia, eccola:

In questo momento sta passando Short Yellow, una band californiana, ca. 67, che imitava piuttosto bene i Jefferson Airplane. La cosa incredibile è che mi sembra continuamente di sentire gruppi conosciuti, ma guardando la playlist mi rendo conto di non averne mai sentito nominare nemmeno uno.

OK, finalmente ne è arrivato uno conosciuto: i Quicksilver di John Cipollina.

Numbers Stations

Quando ero piccolo (5/6 anni) non c’era la TV in casa, ma c’era una grossa radio. Onde corte, medie, lunghe.
Una delle mie passioni era proprio ascoltare la radio e soprattutto tutti quegli strani suoni che uscivano dalle onde corte. Ma più di tutto mi appassionavano certe stazioni dalle quali si sentivano voci che parlavano in strane lingue con la cadenza che non era quella di una trasmissione normale, discorsiva, ma piuttosto quella di chi leggeva degli annunci, un po’ nello stile della BBC quando mandava istruzioni ai partigiani francesi con frasi in codice ben scandite, tipo “la gatta ha mangiato tutti i gattini”, oppure come il famoso verso dalla Chanson D’Automne di Paul Verlaine trasmesso in due tranche per annunciare l’invasione: “I lunghi singhiozzi dei violini d’autunno”, prima e poi, a 2 giorni dallo sbarco, l’ultima parte: “mi feriscono il cuore con monotono languore”.

Alcune stazioni, poi, erano piuttosto particolari perché trasmettevano solo serie infinite di numeri, tipicamente in inglese. “One, five, seven, six, eight”; pausa; “nine, eight, two, three, four”; pausa. E così via…
Io conoscevo i numeri in inglese e a volte li trascrivevo cercando di capire se c’era una regola, ma non ne ho mai trovate. Naturalmente immaginavo storie di spie che ricevevano le trasmissioni e poi si lanciavano a decifrare il messaggio.

Quello che allora non sapevo è che era vero. Molto probabilmente era proprio così. Quelle erano le famose numbers stations.
Io lo avrei saputo solo molti anni più tardi, all’università, ma ormai la cosa è nota, al punto da essere riportata anche da wikipedia:

Le numbers station sono stazioni radio in onde corte di origine sconosciuta. Generalmente le trasmissioni contengono una voce che legge sequenze di numeri, parole o lettere (usando talvolta un alfabeto fonetico).

Possono essere individuati tre tipi di numbers station:

  • stazioni in fonia, dove i numeri vengono pronunciati da una voce o da un sintetizzatore vocale
  • stazioni che trasmettono in codice Morse
  • stazioni che trasmettono apparente rumore

Le voci trasmesse sono spesso prodotte da un sintetizzatore vocale e usano un’ampia varietà di lingue, in particolare negli USA spesso sono udite in spagnolo, mentre in Europa le trasmissioni sono generalmente in inglese, tedesco o francese o ancora in lingue slave. Inoltre sono per la maggior parte femminili, più raramente maschili o infantili.

La convinzione popolare, supportata dalle poche prove esistenti sull’argomento, ricondurrebbe queste stazioni operazioni di spionaggio. Questa ipotesi non è stata mai pubblicamente confermata da nessuna agenzia governativa tra quelle che potrebbero gestire una numbers station, tuttavia è accaduto che una stazione, coinvolta in spionaggio, sia stata pubblicamente perseguita da un tribunale di un altro stato.

In realtà le onde corte sono ideali per una comunicazione one way (solo invio, senza risposta) e quindi per mandare ordini o avvisi, perché

  • Non hanno bisogno di ripetitori in quanto vengono riflesse dagli strati alti dell’atmosfera e quindi viaggiano seguendo la curvatura terrestre raggiungendo qualsiasi luogo; è solo questione di potenza della trasmissione
  • Si ricevono con una radio normale e non sospetta
  • Sono complesse da localizzare: bisogna tracciare il segnale in base alla direzione da cui arriva con maggior potenza e poi triangolare

In definiva vanno benissimo per inviare da uno stato, dei messaggi ai propri agenti in uno stato straniero. Il fatto che possano essere intercettate da chiunque non è un problema perché le trasmissioni potrebbero essere criptate con un codice molto forte, come il cifrario di Vernam.

Alcune di queste stazioni hanno anche ricevuto dei nicknames, come “The Lincolnshire Poacher” che trasmette da Cipro, è attribuita all’MI5 e invia le prime due battute dell’omonima canzone folk prima di ogni gruppo di numeri. Oppure la sua “cugina” asiatica che trasmette da Guam con lo stesso formato ed è chiamata “Cherry Ripe” (e naturalmente qui la canzone di stacco è Cherry Ripe). O ancora “Magnetic Fields”, che usa musica di Jean Michel Jarre, o “Atención” che trasmette da Cuba in territorio USA.
Il gruppo ENIGMA, costituitosi proprio per studiare le numbers station, le ha classificate secondo la lingua e le modalità di trasmissione. Nel 1997, l’etichetta Irdial-Discs ha pubblicato un set di 4 CD contenente registrazioni di tali trasmissioni: “The Conet Project: Recordings of Shortwave Numbers Stations”.
Oggi tutto questo materiale è distribuito liberamente dall’Internet Archive.

Ecco alcuni esempi

Counterstream Radio

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Un’altra radio che trasmette spesso musica contemporanea anche se di compositori esclusivamente americani. Un buon modo per conoscere un mondo non molto noto qui.
Qualità di trasmissione ottima.

Counterstream Radio is your online home for exploring the music of America’s composers. The only principle that defines the music we broadcast is that it’s never about the bottom line: this is music created without regard for anyone who says, “You can’t do that!” Dip your ears into sonic worlds that are as likely to involve a symphony orchestra as a motley collection of automobile engines and car horns. Keep listening and discover the sound of music without limits.

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