Stille Post

Stille post è un gioco tedesco che equivale al nostro telefono senza fili, che gli anglosassoni chiamano chinese wisphers. In pratica ognuno sussurra al seguente quello che ha capito della frase sussurrata dal precedente, in una catena che può alterarne sensibilmente il contenuto.

Questo video è stato costruito in modo apparentemente analogo: ogni artista doveva creare un video di durata compresa fra 5 e 30 secondi, avente come tema il concetto di PAUSA, partendo dall’ultimo frame del video realizzato dall’artista precedente. Molto importante: ognuno non vedeva l’intero video precedente, ma riceveva solo l’ultimo frame.

Guardando il risultato si può notare come, nella maggior parte dei casi, il ricevente non si sia minimamente sforzato di sviluppare il contenuto del frame ricevuto, ma abbia cercato un modo elegante e rapido per disfarsene e piazzare la propria idea. Il che la dice lunga sull’attitudine collaborativa degli artisti in genere.

Ora non so se dirvi subito quando cambiano i video (la lista appare alla fine). Sappiate, però, che i contributi sono 13 e che due artisti non si sono adeguati alla durata massima prescritta (30″); uno ha sforato di soli 3″, ma un altro è andato oltre per ben 24″.

Ok, ecco il video. La lista dei punti di giunzione la metto dopo.

Stille Post, collaborative project from BUILT. visual communication on Vimeo.

Project Management: BUILT.
Motion Designer:
00:00 Anja Mewes – skip1frame
00:07 Tina Löwenstern
00:33 Media Sound & Pictures
01:06 Jochen Braun
02:00 Marcus Martinez
02:15 Deborah Arp
02:28 Eduard Lefter
02:38 Dennis Herzog
02:53 Kemane Ba
02:58 Dino Muhic
03:28 Jim Tabladillo
03:48 Matthias Winckelmann
04:10 BUILT.
Audio montage: BUILT.

inudge

A better ToneMatrix with a drum, more instruments and melodic lines to play with. Have fun here.

ToneMatrix

tonematrixAndate a sperimentare questo giochino, tanto semplice quanto ipnotico.

Si tratta di un semplice sintetizzatore di onde sinusoidali pilotato da un sequencer a 16 passi in forma di matrice.

Cliccate la matrice per inserire una nota, ricliccate per cancellarla. La posizione basso-alto corrisponde all’altezza. Purtroppo non è possibile controllare la dinamica e nemmeno il metronomo, così come non si può cambiare la scale su cui sono distribuite le altezze. Ciò nonostante è difficile smettere.

Il tutto è basato su AudioTool, un insieme di strumenti, realizzati in Flash, per generare musica su internet.

Programmato da André Michelle.

Segnalato da Vinz.

Karratu

Karratu è net-art e nello stesso tempo è un gioco decisamente ingegnoso.

Simile a tetris, con la differenza che i pezzi da combinare sono lettere che possono essere selezionate dal giocatore a formare parole che, una volta complete, vengono cercate automaticamente su Google. La somma dei numeri di reference risultanti costituisce il punteggio.

Karratu è stato creato per ARTIUM, il museo di arte contemporanea del paese basco da Santiago Ortiz, artista colombiano che vive e lavora in Portogallo e Spagna.

Via Rhizome

Pianolina

Pianoline
Vincenzo mi ha segnalato questo bellissimo giochino in cui ogni quadratino, muovendosi e rimbalzando dentro il rettangolo, suona la propria nota ad ogni contatto con le pareti e con altri quadratini. In tal modo si generano melodie e armonie (sono disponibili anche quadratini con accordi) che cambiano nel tempo in base alla velocità dei singoli oggetti.
Ci si aspetta che così si possano generare solo insiemi indifferenziati di note, ma non è vero. Gli esempi mostrano che, con una accurata disposizione degli oggetti e della loro velocità relativa è possibile accennare anche Beethoven e Satie (provateli, sono nel menu a destra).
È interessante notare che Beethoven perde rapidamente di significato, mentre Satie conserva sempre la sua atmosfera. Gli sciocchi diranno che questo dimostra che la prima è grande musica, mentre la seconda è solo un insieme indifferenziato di note. Invece la realtà è che la prima è un insieme a bassa entropia in cui ogni modifica, anche piccola, dei tempi e/o dell’ordine delle note altera il significato, mentre nella musica di Satie l’entropia è maggiore e un certo grado disordine non altera il senso dell’insieme. Un altro modo di dirlo è rilevare che Beethoven è sequenziale, mentre Satie non lo è.
La vera sorpresa, però, è l’arrangement intitolato a Grotrian (il produttore tedesco di pianoforti sul cui sito si trova Pianoline).

A beautiful piano-game based on relative speed of little squares bouncing on a rectangle.