Dalle 6 alle 7: Pour le Piano

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Claude Debussy began his three movement piano suite, Pour le piano, L. 95, around 1896 and completed it in 1901. There was a great deal of evolution in the composer’s style during these years; his songs and orchestral writing had become wholly unique. It was not until this late date in his career (he was in his late thirties when he began this suite) that Debussy choose to incorporate the idiomatic challenges of the piano into his personal vocabulary.
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Iniziata nel 1894/96 e terminata del 1901, la suite Pour le Piano è un’importante opera di transizione nel linguaggio di Debussy: da una parte la scrittura pianistica risente ancora di influenze determinanti (i claviembalisti settecenteschi nei movimenti esterni, Satie nella sarabanda centrale), ma dall’altro vi si scopre una grande disinvoltura e originalità.
Il primo brano, Prélude (Assez animé et très rythmé, in La minore), fu probabilmente l’ultimo ad essere scritto: è un pezzo è pieno di slancio e di carattere quasi rude, che sembra liberamente ispirarsi ai Preludi e alle Fantasie per strumento a tastiera di Bach. La successiva Sarabande fu composta verso la fine del 1894, ed in origine doveva far parte delle tre Images inédites dedicate a Yvonne Lerolle. E una pagina dalla linea melodica purissima e dall’andamento nobilmente composto, e costituisce probabilmente il momento più alto dell’intera composizione. Chiude la suite una Toccata di grande brillantezza (composta con ogni probabilità nel 1896), una sorta di moto perpetuo in cui fanno capolino le ombre dei grandi clavicembalisti del Settecento, con François Couperin e Domenico Scarlatti in testa.

Claude Debussy – Pour le Piano – Tessa Catchpole, pianoforte

Esecuzione registrata presso il Conservatorio Dall’Abaco, Verona, 30/01/2007

Dalle 6 alle 7: L’isle joyeuse

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Continuing posting pieces from the concerts at Conservatorium E.F. Dall’Abaco here in Verona, Italy.

Debussy’s L’îsle joyeuse (1903-1904) was inspired by Watteau’s painting Embarkation for Cythere. Debussy’s work is a single movement in a highly modified sonata form. Using a technique similar to Chopin’s alteration of sonata form in his ballades, the lyrical second subject returns at the brilliant conclusion as a fortissimo paean. L’îsle joyeuse has an almost orchestral quality, as well as an unrelenting choreographic rhythmic drive. The cumulative effect is perfectly calculated and overwhelmingly successful. A number of hallmarks of Debussy’s mature style — parallel sonorities, whole-tone structures, multiple layers of sound, atmospheric effects, melodic fragmentation — are in full evidence.
A short analysis of this work is here.

Continuano gli estratti dalla rassegna “Dalle 6 alle 7” che si tiene presso il Conservatorio E.F. Dall’Abaco tutti i martedì.
Dal concerto dedicato all’impressionismo, L’isle joyeuse di Claude Debussy, composta nel 1904.

Pare che l’idea per questo brano fosse suggerita da un quadro del pittore settecentesco Watteau, raffigurante L’imbarco per l’isola di Citera e che inizialmente questo pezzo dovesse concludere un’ipotetica seconda Suite Bergamasque. Ma nello stesso tempo, l’isola gioiosa è forse anche l’isola di Jersey nella Manica, rifugio in cui il compositore passò l’estate del 1904 in compagnia dell’amante Emma Bardac.

In questo brano Debussy alterna le atmosfere create dalla scala a toni interi costruita sul LA, con quelle della tonalità di LA Maggiore usando il modo lidio come mediatore. Una breve analisi è reperibile qui.

Claude Debussy – L’isle joyeuse (1904) – Oana Dancescu, pianoforte

È possibile esaminare il manoscritto autografo della partitura, conservato presso la Bibliothèque nationale de France.

uno sguardo sull’impressionismo

Il primo concerno della rassegna “dalle sei alle sette”, organizzata presso il Conservatorio di musica E.F. Dall’Abaco avrà luogo martedì 30 gennaio alle ore 18 presso l’Auditorium Nuovo Montemezzi, piazza S. Anastasia (entrata a sin. della chiesa).

Il titolo di questo primo appuntamento è “uno sguardo sull’impressionismo“.
Musiche di
Claude Debussy – Pour le piano, Isle Joyeuse, Danse sacrée et danse profane
Maurice Ravel – Jeux d’eau
Manuel de Falla – Siete canciones populares españolas

Come assaggio, eccovi Jeux d’eau di Maurice Ravel eseguita da Stephen Kopp e offerta dalla Piano Society da dove potete anche scaricare la partitura.