C’era una volta… (001)

… il Cracklebox (1975, nome orig. olandese Kraakdoos).Cracklebox

Questo geniale strumento, scaturito dalla mania di Michael Waiswisz di ficcare le dita nei circuiti delle radio a onde corte e alimentato soltanto da una batteria a 9V, utilizzava le proprietà di conduzione elettrica della pelle per connettere le varie parti di un circuito relativamente semplice, ma capace di emettere fischi, borbottii e vari lamenti.
Il corpo umano diventava così parte della circuiteria e la pelle agiva da cavo, potenziometro e condensatore.

Era prodotto dai laboratori STEIM di Amsterdam che, negli anni ’70 ne vendettero circa 4000 esemplari. La produzione era ricominciata alcuni anni fa, ma ora è nuovamente interrotta a causa della mancanza di alcuni componenti ormai obsoleti.

Il mio divertimento preferito era entrare in un grande magazzino con il cracklebox in tasca e accenderlo per qualche secondo guardandomi in giro, insieme a tutti i presenti, per cercare di capire da dove venivano quegli assurdi suoni. E i suoni erano questi:

7 thoughts on “C’era una volta… (001)

  1. trovare qualcuno con un attimo di esperienza in saldatori ed elettronica è quello che spero per poterne avere uno.
    fare un sacco di soldi non saprei: il brevetto è di Waiswisz.

  2. Comunque non è che la Crackle Box costi molto, vuoi mettere l’edizione limitata e numerata 😉

    In ogni caso, io ho composto un pezzo per Crackle box e Supercollider: Vaayu.

    Saluti

    Alessandro

  3. Ma come funziona il brevetto? Se cambio qualche cavetto qua e là o non uso proprio gli stessi componenti sono ancora “imbavagliato”?

    Mi vengono in mente certi mixer della Behringer 🙂

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