Dov’è finito il mio isotopo?

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Sicuramente non capirete il testo (è urdu), ma riconoscerete il simbolo di materiale radioattivo.
Questo annuncio, pubblicato la scorsa settimana sui principali quotidiani pakistani, sta facendo drizzare i capelli agli esperti di sicurezza occidentali. In pratica, istruisce la popolazione su cosa fare nel caso ci si imbatta, per puro caso, in un po’ di materiale radioattivo.
Finora, non risulta che in Pakistan sia andato perduto del materiale radioattivo, ma le riserve pakistane sono malamente archiviate e secondo Nature, il padre del locale programma nucleare, A.Q. Khan, è noto per aver venduto segreti tecnologici al mercato nero.
Le autorità minimizzano il senso di questa campagna, sostenendo che è finalizzata a proteggere la popolazione dal ritrovamento di materiali utilizzati in vecchi impianti medici e industriali. In effetti, nel 1987, un barattolo di cesio-137 abbandonato in una discarica brasiliana ha contaminato 244 persone e in marzo, un contenitore di yellowcake (ossido di uranio) è saltato fuori in una agenzia di pegni a Los Angeles.
Nonostante queste considerazioni, la campagna pakistana è considerata “preoccupante” da parte degli esperti occidentali.

From Nature