Così sarebbe stato…

…se, invece degli Stati Uniti, la corsa alla luna l’avessero vinta i russi. In realtà il loro progetto era troppo complesso e cervellotico per prevalere (es: un vettore a 5 stadi invece di 3, con 30 piccoli motori).

Però dal punto di vista estetico non c’è confronto. Lo steampunk retrò dei sovietici era impagabile…

lok

We choose to go to the Moon

“We choose to go to the Moon” sono le storiche parole pronunciate dal pres. JFK nel Settembre 1962 per annunciare il varo del programma che avrebbe portato l’uomo sulla Luna alle 20:17:40 UTC del 20 Luglio 1969 (le 2 del 21 Luglio in Italia), 40 anni fa.

Circa 6:30 ore dopo l’allunaggio, alle 2:56 UTC del 21 Luglio, Armstrong posò il piede sul nostro satellite e fece il suo grande passo per l’umanità.

Fra le moltissime iniziative commemorative, vi segnalo we choose the moon, un sito che propone una simulazione in computer graphic e in tempo reale dell’intera missione, con spezzoni dell’audio originale e varie immagini.

NASA TV

Questo link vi mostra in tempo reale cosa accade alla NASA nella sala di controllo della missione corrente. Dato che, attualmente, lo Space Shuttle Endeavour è agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), se siete fortunati o avete un po’ di pazienza, potete vedervi una trasmissione in diretta dalla ISS che gira 350 Km sopra le nostre teste a circa 27.000 Km/h con immagini come questa (con la differenza che, nella trasmissione, si vede il moto della ISS rispetto alla terra).

Grazie a Il Disinformatico per link.

Galleria Hubble

hubble

Il Telegraph ha creato una galleria con alcune delle immagini più spettacolari inviate dallo Hubble Space Telescope. La trovate qui.

12 miliardi di anni in 6 minuti

La nascita, la vita e la morte di una stella di classe G, come il sole. 12 miliardi di anni in 6 minuti.

Video bello e professionale, musica bruttina e inadatta. Meglio il silenzio.

L’universo è grande e…

… meraviglioso! Questa immagine è di una bellezza da togliere il fiato.

Si tratta di NGC 7331. Dista 50.000.000 di anni luce da noi ed è una fucina di stelle. È stata fotografata da Vincent Peris usando il telescopio da 3.5 metri dell’Osservatorio di Calar Alto in Spagna.

L’immagine è segnalata da Discover fra le 10 migliori immagini astronomiche del 2008 (classifica con cui non sono del tutto d’accordo).

Comunque godetevi la versione ad alta risoluzione.

Fa freddo su Marte

Ecco le informazioni meteo, in tempo (quasi) reale, da Marte.

mars weather info

Nota: il logo della missione Phoenix, qui sopra, assomiglia maledettamente al logo di Firefox

Phoenix 2

phoenix landing

Questa immagine impressionante (cliccatela per vederla ad alta risoluzione), mostra nel riquadro ingrandito, il Phoenix Mars Lander in fase di atterraggio con il suo paracadute, che passa davanti al cratere Heimdall.

Nonostante possa sembrare che la sonda stia scendendo nel cratere, non è così. Si tratta di un effetto prospettico. In realtà il cratere dista circa 20 km dal punto di atterraggio.

in quest’altra bellissima immagine, invece, si vede Phoenix felicemente atterrata, accanto al paracadute sganciato e il punto di impatto dello scudo termico, anche lui abbandonato.

Le foto sono state scattate dal Mars Reconnaissance Orbiter.

Forse penserete che io sia un po’ esaltato, ma per uno che mastica fantascienza fin da bambino, queste immagini sono emozionanti. Mi spiace solo che non ci sia nessun umano e che arrivino così tardi. Le aspettavo molto prima e da piccolo immaginavo che da grande avrei potuto passare un po’ di tempo almeno in una base lunare. Peccato…

Phoenix Mars Lander

marsDopo una decelerazione da brivido (da 20.000 km/h a 8 km/h in circa 7 minuti), Phoenix Mars Lander è atterrato non lontano dal polo nord di Marte, in una regione chiamata in codice “Green Valley” che, secondo i dati pervenuti dalle sonde attualmente in orbita attorno al pianeta,  contiene una notevole quantità di acqua ghiacciata.

La missione ha due obiettivi, il primo è lo studio della passata presenza di acqua sul pianeta, un’informazione chiave per comprendere i passati cambiamenti climatici del pianeta. Il secondo obiettivo è la ricerca di zone vivibili sul pianeta. Gli strumenti della Phoenix sono progettati per studiare i cambiamenti dell’artico marziano. La regione dove è atterrata Phoenix è troppo fredda per permettere all’acqua di esistere in forma liquida ma ogni 50.000 anni per via delle periodiche modificazioni dell’orbita di Marte la regione diventa abbastanza calda per fondere l’acqua e in queste condizioni se la vita esiste potrebbe svilupparsi. La missione vuole verificare l’esistenza o meno della vita su Marte. Questa missione segue la strategia NASA di far ricerche “seguendo” l’acqua.

Dotata di un braccio meccanico in grado di scavare per a mezzo metro nel permafrost marziano, fino a raggiungere il ghiaccio, il sogno è che Phoenix possa identificare un qualche cenno di vita, anche in epoche remote.

Per ora, abbiamo già qualche magnifica immagine, come quella a sinistra (cliccatela), colorata dalla NASA in base ai dati provenienti dai filtri violetto e infrarosso (l’originale è in bianco/nero con filtri su varie lunghezze d’onda).

Ecco il sito della missione

Earthrise

Per avere una idea di come la scienza può far sognare, andate a vedervi questo breve video ripreso da bordo di una sonda giapponese, fatto con l’HDTV.

Segnalato da Carletto Darwin