Un lungo documentario dedicato a Pierre Henry, pioniere della musica concreta. In francese con sottotitoli in inglese.
Un lungo documentario dedicato a Pierre Henry, pioniere della musica concreta. In francese con sottotitoli in inglese.
Nonostante il nome, Bruno Mantovani è un giovane compositore francese (nato nel ’74). Qui vi propongo Time stretch (on Gesualdo), una composizione per orchestra del 2006.
Nota del compositore:
Time stretch (on Gesualdo) ha come punto di partenza uno dei madrigali del 5° libro del compositore italiano, “S’io non miro non moro”.
Ho estratto da questo breve brano per 5 voci un quadro armonico di 130 accordi che ho rielaborato eliminando tutti gli elementi non significativi per l’ascolto (principalmente ottave) e poi ho “stirato” questa griglia sulla durata totale del pezzo per creare un percorso armonico a partire dal quale ho composto.
Se le tensioni dovute al linguaggio cromatico di Gesualdo sono percettibili in questo brano, non si tratta assolutamente di un “pastiche”, di una citazione, ma di un’opera originale dove il riferimento è presente solo in secondo piano.
Indipendentemente dalla struttura armonica, Time stretch rimanda e delle problematiche drammaturgiche sempre presenti in me: la ricerca di una energia costante, i contrasti radicali, le transizioni continue fra episodi conflittuali, ma il discorso è unificato dall’onnipresenza della periodicità ritmica, delle pulsazioni che creano un senso di ordine all’interno di una musica rapsodica.
FaceOSC è un tool per Mac che consente di usare l’espressione facciale rilevata da una webcam come MIDI controller. È stato realizzato da Kyle McDonald e si appoggia sul sistema Osculator, nato per collegare vari tipi di controllers a programmi audio e video.
A mio avviso, queste cose sono solo “giochini”, però lo segnalo perché non dubito che qualcuno che ci crede più di me saprà trovare una qualche applicazione interessante.
Ecco quanto riferisce l’autore, con i link da cui scaricare i software (FaceOSC e Osculator), nonché un breve video
FaceOSC is a tool for prototyping face-based interaction. It’s built on non-commercial open source FaceTracker code from Jason Saragih.
FaceOSC comes as an example app with the ofxFaceTracker addon for openFrameworks. You can download an OSX/Win binary at github.
OSCulator is an excellent program for routing OSC and MIDI. Download it at osculator.net/
Some of the “face gestures” (or metrics) are more stable than others. Lighting can also have a huge influence on the stability of your values: even lighting from the front coupled with a dark background can give the best results.
White Box by Purform
Audio/Video performance for a tryptic of HD video screens and quadraphonic audio
White Box is a work based on a new way of generating A/V compositions in real time and is a new piece in a cycle that began in 2003 with Black Box. This cycle metaphorically transposes, into sound and images, concepts from systems theory related to black, white and grey boxes.
Visuals: Yan Breuleux
Music: Alain Thibault
Programmers: Jean-Sébastien Rousseau, Peter Dines.
Michael McNabb è sempre stato portatore di una elettronica che definirei “leggera”, il che non significa che non abbia fatto della sperimentazione, anzi, l’ha fatta e spesso anche molto avanzata, ma le sue composizioni non hanno mai abbandonato delle suggestioni post-tonali con funzioni prettamente emozionali.
Qui vi presentiamo Love in the Asylum del 1981, un brano che, al suo apparire, mi aveva colpito per la sua liquidità e per le continue mutazioni del materiale audio. Il pezzo è idealmente diviso in vari movimenti e sottosezioni:
Queste le note dell’autore:
Love in the Asylum is a love song to the calculated insanity and spontaneous magic that one must sometimes call upon in order to live in this strange universe of ours. It features an orchestra of familiar instrumental and vocal sounds, new sounds drawn from the imagination, and—perhaps most expressively—sounds that fluidly shift between the two. The work, which critic Paul Lehrman called “one of the most devastatingly beautiful pieces of electronic music I have ever heard”, is built of two psychological layers. Foremost is a layer of cheerful confidence and exuberance, colored and occasionally overpowered by a dark emotional undercurrent of anxiety and psychological imbalance.
All sounds in Love in the Asylum were synthesized except for the laughter and the player calliope music. It includes a number of musical quotations, including quotations from other works of electroacoustic music. The spatial sound paths at the beginning of the first movement are from Turenas (1972) by John Chowning, who was a primary mentor, and influenced McNabb’s decision to specialize in electroacoustic music and performance.
Love in the Asylum premiered on November 2, 1981, at the Monday Evening Concert Series in Los Angeles.
Love in the Asylum has been realized on the Systems Concepts digital synthesizer at the Center for Computer Research in Music and Acoustics (CCRMA) at Stanford University.
L’originale è in quattro canali. Qui ascoltate la riduzione stereo su cd.
Altra musica e video di McNabb sono disponibili sul suo sito.
Åke Parmerud – Inside Looking Out (1992) for Sinfonietta and computer
KammarensembleN , Conductor: Jonas Dominique.
Jean Claude Risset – Dialogues (1975), per ensemble e suoni sintetici
In questo brano il compositore cerca di costruire un ponte fra i suoni strumentali e quelli sintetici. Queste due realtà a tratti dialogano, a volte si scontrano, ma i momenti, a mio avviso, più interessanti sono quelli in cui i suoni strumentali e quelli sintetici si fondono creando situazioni ambigue da cui, improvvisamente, emerge un suono chiaramente sintetico o strumentale.
Flauta : Renaud François
Clarinetto : Michel Arrignon
Piano : Carlos Rogue Alsina
Percussioni : Jean-Pierre Drouet
Direttore : Michel Decoust
Suoni sintetici realizzati via computer al Centre Universitaire de Marseille-Luminy.
Un lungo documentario (58′) sulla genesi del concerto per violino e orchestra di Jean Claude Risset denominato Schèmes ed eseguito in prima a Tokyo nel 2007 (Tokyo Symphonic Orchestra, Kazyoshi Akiyama direttore, Mari Kimura violino).
Anna Clyne è una delle figure più interessanti fra i giovani compositori contemporanei. Inglese, nata a Londra nel 1980, ha studiato a Edimburgo, prima di trasferirsi in Canada e infine a New York, dove risiede dal 2002.
Particolarmente interessata all’elettroacustica, qui potete ascoltare Paint Box del 2006, per cello, music box, voice & tape. Altri brani fra i Related Posts.
Un video, in due parti, in cui lo stesso Partch dimostra il suo strumentarium.